Daniele Gatti nuovo direttore dell’Opera di Roma

Il musicista milanese al vertice del teatro della Capitale Mandato di tre stagioni sino al 2021 per tre titoli lirici l’anno «Qui mi sento a casa» dice dopo il trionfo con Rigoletto

La nomina di Daniele Gatti a direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma non solo ha il sapore del riscatto. Per il musicista milanese travolto questa estate da una vicenda nella quale è stato tirato dentro suo malgrado, le accuse di presunte molestie, che sarebbero avvenute vent’anni fa tra Chicago e Bologna, da parte di due cantanti liriche. Accuse mai sfociate in una denuncia alle autorità preposte, affidate agli organi di stampa, ma che hanno portato il Royal Concertgebow di Amsterdam a rimuovere su due piedi (con tempistiche che, perlomeno, qualcosa di sospetto l’hanno) Gatti dal suo incarico di direttore musicale dell’orchestra olandese.

Qui il racconto della vicenda

La nomina di Gatti ai vertici della fondazione lirica romana è un ulteriore tassello dell’ascesa della Capitale a capitale musicale italiana, ma è soprattutto una scelta che fa onore ad un Paese che non si piega ai ricatti e non segue (almeno questa volta) l’onda giustizialista del #metoo, facendo una riflessione approfondita artistica e umana. Cosa che non guasta. Anzi

«Sono onorato e commosso» commenta Gatti reduce dal successo della prima del Rigoletto di Giuseppe Verdi che domenica 2 dicembre ha aperto la nuova stagione lirica dell’Opera. L’investitura, alla quale si lavorava da tempo, è stata fatta dal sovrintendente Carlo Fuortes e dal sindaco di Roma Virginia Raggi, presidente della fondazione Teatro dell’Opera. «È una sorpresa che ci siamo voluti tenere e che annunciamo oggi. Il teatro è fatto di persone il cui lavoro va tutelato. E deve essere un centro propulsore di cultura. Roma deve tornare ad avere il ruolo di Capitale e, in particolare, di Capitale della cultura. Benvenuto maestro» il saluto di Virginia Raggi a Gatti, nato a Milano nel 1961.

Il musicista assumerà la carica dal 1 gennaio e il suo mandato durerà tre anni, sino al 31 dicembre 2021 – sarà un caso, ma lo stesso giorno termina il mandato al Teatro alla Scala di Riccardo Chailly. Gatti sarà impegnato con tre opere a stagione. «Oggi è un giorno speciale. Dopo parecchi anni il Teatro dell’Opera ha di nuovo un direttore musicale, un grande direttore musicale. Questa nomina nasce da tempo, non è improvvisata. Quando nel 2015 fui confermato il teatro stava rinascendo e uno dei punti che ho ritenuto centrali era appunto il direttore musicale. Per me è una grande felicità perché la prima persona a cui ho pensato è stata Gatti» ha spiegato il sovrintendente.

Gatti, che a Roma è stato direttore musicale dell’Accademia di Santa Cecilia dal 1992 al 1997, all’Opera ha diretto le ultime tre inaugurazioni: il Tristan und Isolde di Wagner nel 2016, La damnation de Faust di Berlioz nel 2017 e, appunto, Rigoletto, quest’anno. «È un onore per me poter accogliere questo nuovo incarico nel Teatro dell’Opera della capitale del mio Paese. Due anni fa, su invito del sovrintendente Fuortes, ho iniziato un percorso con i musicisti e con tutte le persone che lavorano in teatro, che ci ha dato grandi soddisfazioni. Sono quindi particolarmente felice di poter intensificare il mio lavoro qui, e di legarmi a un teatro che si è recentemente distinto per l’altissima qualità dei suoi progetti e del lavoro di tutti coloro che sono chiamati a realizzarli» ha detto Gatti per il quale «la Capitale deve avere un teatro degno della storia e della tradizione di questa città. A Roma mi sento un po’ a casa mia» ha concluso il direttore, salutato da un applauso commentato dal sindaco Raggi: «È solo l’ inizio».