Gioconda di Ponchielli con la Netrebko e Requiem di Verdi nel cartellone in programma dal 23 marzo al 1 aprile 2024
Il Festival di Pasqua di Salisburgo 2024 parlerà, anzi, suonerà e canterà italiano. Perché l’edizione 2024 della rassegna, che si aprirà il 23 marzo del prossimo anno e proseguirà sino al 1 aprile, vedrà l’Accademia nazionale di Santa Cecilia come orchestra e coro in residenza del Festival ideato nel 1967 da Herbert von Karajan. Dopo essere stato un feudo di orchestre come i Berliner philharmoniker (che hanno dominato incontrastati dal 1967 al 2012 prima con Karajan, poi con Claudio Abbado e Simon Rattle) e la Staatskapelle di Dresda (protagonista dal 2013 allo scorso anno con Christian Thielemann), a partire da quest’anno il Festival di Pasqua ospiterà ogni anno una diversa istituzione musicale internazionale. Nel 2024 toccherà a Santa Cecilia, riconoscimento importante per l’istituzione italiana, suggello della collaborazione tra l’Accademia romana e Antnio Pappano che proprio nel 2024, dopo diciannove anni, passerà il testimone di direttore musicale a Daniel Harding. Sarà proprio Pappano il protagonista del Festival di Pasqua 2024 che come titolo avrà una frase di Pier Paolo Pasolini Davanti a me il Sud. «Sono onorato ed entusiasta di partecipare al Festival 2024. Portarvi la mia famiglia musicale italiana, l’orchestra e il coro dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, mi rende molto orgoglioso» dice Pappano che si inaugurerà la rassegna dirigendo La Gioconda di Amilcare Ponchielli, titolo mai eseguito a Salisburgo e mai affrontato da Santa Cecilia. Prima assoluta con un cast che vedrà Anna Netrebko debuttare nel ruolo del titolo, accanto al soprano russo ci saranno Jonas Kaufmann (Enzo Grimaldo), Ève-Maud Hubeaux (Laura), Luca Salsi (Barnaba), Tareq Nazmi (Alvise Badoero) e Agnieszka Rehlis (La Cieca). Nuovo allestimento, realizzato in coproduzione con il Covent Garden di Londra (altro teatro di Pappano),con la regia di Oliver Mears nella cornice del Grosses Festspielhaus (repliche il 27 marzo e il 1 aprile).
Ponchielli, ma non poteva mancare Giuseppe Verdi. Il 25 marzo (replica il 29) Pappano dirigerà la sua Messa da Requiem con le voci di Sonya Yoncheva, Judit Kutasi, Jonas Kaufmann e Michele Pertusi. «L’invito al Festival di Pasqua di Salisburgo è probabilmente il miglior riconoscimento per il grande lavoro che l’orchestra e il nostro coro hanno fatto insieme al maestro Pappano in questi anni. Siamo molto fieri, quindi, di avere la possibilità di partecipare a questo grande progetto che è un vanto della comunità musicale internazionale» commenta il presidente e sovrintendente di Santa Cecilia, Michele dall’Ongaro.
Due i concerti sinfonici nei dieci giorni di cartellone. Il primo, il 24 marzo (replica il 31) vedrà Pappano dirigere quattro pagine in cui l’Italia è vista dai compositori italiani. Ecco le Quattro versioni originali della ritirata da Madrid di Boccherini sovrapposte e trascritte per orchestra da Luciano Berio, Juventus di Victor De Sabata, l’Elegia di Ponchielli e Fontane di Roma e Pini di Roma scritti da Ottorino Respingi proprio per l’orchestra di Santa Cecilia nel 1917 e nel 1924. L’Italia vista dai compositori stranieri, invece, il filo conduttore del secondo concerto, in programma il 26 marzo (replica il 30) e affidato al direttore cèco Jakub Hrůša. Sul leggio Les Fresques de Piero della Francesca, poema sinfonico di Bohuslav Martinů, e due brani del francese Hector Berlioz: Aroldo in Italia con la viola solista di Pinchas Zukerman e il Carnevale romano.
Nella foto @Musacchio e Ianniello Antonio Pappano sul podio di Santa Cecilia