Lirica, tutte le opere da vedere nel 2023 in Italia

Ecco i titoli da non perdere quest’anno nei teatri italiani

Ripartono a pieno ritmo le stagioni liriche italiane. E in concomitanza con il nuovo anno è bene segnare subito in agenda le opere da vedere in questo 2023 in Italia. Ecco allora un calendario con le opere da non perdere nei prossimi dodici mesi, da Salome di Strauss che a gennaio va in scena al Teatro alla Scala (dopo essere stato trasmesso in tv in piena pandemia) al Don Carlo che il 7 dicembre inaugurerà la nuova stagione del Piermarini.

Gennaio

* Teatro alla Scala Salome di Richard Strauss

Era programmata per l’8 marzo 2020, primo Strauss di Riccardo Chailly. Ma la chiusura dei teatri la mise in stand by (e nel cast di allora si registrarono i primi casi di Covid, tanto che la prudenza non fu troppa). Salome di Richard Strauss con la regia di Damiano Michieletto fu riprogrammata e andò in scena per una sera sola, a febbraio 2021, ripresa dalle telecamere Rai (inizialmente la bacchetta doveva essere quella di Zubin Mehta che però passò il testimone a Chailly, che offrì una bellissima lettura della pagina ispirata al dramma di Giovanni Battista nella versione teatrale di Oscar Wilde). Ora lo spettacolo (nella foto), con la regia simbolica e capace di scavare nei meandri della mente di Salome di Michieletto, va finalmente in scena con il pubblico in sala. a dirigerla doveva essere ancora Metha che, però, in ottobre ha comunicato la sua rinuncia al titolo. E ccosì sul podio dal 14 gennaio si alternano due “specialisti” come Axel Kober e Michael Güttler. In scena, nei panni di Salome, Vida Miknevičiūtė , Michael Volle è Jochanaan.

Leggi qui la locandina

* Teatro Alighieri di Ravenna Il Tamerlano di Antonio Vivaldi

Il soggetto è uno di quelli che un tempo, nel periodo d’oro dell’opera barocca, andava per la maggiore: la storia di Bajazet catturato da Tamerlano. Messo in musica da Haendel. E anche da Antonio Vivaldi. Proprio la versione del Prete Rosso arriva il 14 gennaio al Teatro Alighieri di Ravenna (che coproduce con Piacenza, Modena, Reggio Emilia e Lucca dove lo spettacolo andrà in scena). Il Tamerlano (ovvero la morte di Bajazet) è affidato a uno specialista come Ottavio Dantone sul podio della sua Accademia Bizantina. Spettacolo di Stefano Monti, Bruno Taddia nei panni di Bajazet, Filippo Mineccia in quelli di Tamerlano.

Leggi qui la locandina

* Teatro Comunale di Bologna Der Fliegende Holländer di Richard Wagner

L’Olandese volante di Richard Wagner è il titolo con il quale nell’estate del 2021 Oksana Lyniv (nella foto) ha debuttato a Bayreuth, prima donna a salire sul podio del teatro tedesco fatto costruire da Wagner per eseguire le sue opere. Ora la direttrice d’orchestra ucraina, guida stabile del Teatro Comunale, ripropone dal 28 gennaio a Bologna Der Fliegende Holländer, nella cornice del Teatro EuropAuditorium, sede provvisoria del Comunale, in trasferta per i lavori di restauro nella sala del Bibiena. Nuovo allestimento di Paul Curran. Protagonisti Thomas Johannes Mayer (l’Olandese) e Elisabet Strid (Senta).

Leggi qui la locandina

* Teatro dell’Opera di Roma Aida di Giuseppe Verdi

Da qualche tempo Michele Mariotti sta esplorando il Verdi della maturità, quello di Simon Boccanegra e Don Carlo. Sogna Otello. Intanto dal 31 gennaio mette sul leggio del Teatro dell’Opera di Roma Aida. Secondo titolo verdiano da quando è direttore musicale del teatro lirico della Capitale – il suo mandato si era aperto, in anticipo sui tempi, con Luisa Miller. Aida che va in scena in un nuovo allestimento di Davide Livermore (il progetto era nato con Daniele Gatti, sostituito poi da una sempre verdiana Giovanna d’Arco) e della sua squadra collaudatissima con le scene dello studio Giò Forma e i costumi di Gianluca Falaschi. Aida è Krassimira Stoyanova, Radames Fabio Sartori, Amneris Ekaterina Semenchuk, Amonasro Vladimir Stoyanov.

Leggi qui la locandina

Febbraio

* Teatro del Maggio Firenze Doktor Faust di Ferruccio Busoni

Il Maggio musicale e il suo direttore principale Daniele Gatti hanno ripensato le stagioni del teatro toscano, organizzandole in rassegne che ruotano attorno allo storico Maggio, per far diventare Firenze «la città italiana dei festival sul modello di Salisburgo». Ecco che dopo il Festival d’autunno dedicato a Giuseppe Verdi, quello di Carnevale mette al centro la figura di Faust. E si apre il 7 febbraio con il Doktor Faus di Ferruccio Busoni, ultima opera del compositore di Empoli, rimasta incompiuta alla morte del musicista nel 1924. Una partitura su un libretto ispirato a Goethe, ma anche a The Tragical History of Doctor Faustus di Christopher Marlowe. Musica e parole (la partitura prevede anche parti recitate) affidate alla bacchetta di Cornelius Meister mentre lo spettacolo porta la firma di Davide Livermore (nella foto). Dietrich Henschel è Faust, Daniel Brenna Mefistofele.

Leggi qui la locandina

* Teatro San Carlo Napoli La damnation de Faust di Hector Berlioz

Al Teatro San Carlo di Napoli sono in corso lavori. Ma la stagione non si ferma. E trasloca al Teatro Politeama per una serie di opere in forma di concerto. Versione ideale per La damnation de Faust di Hector Berlioz, opera/oratorio che a Napoli viene proposta con la bacchetta di Pinchas Steinberg e le voci di John Osborn come Faust, Daniela Barcellona come Margherita e Ildar Abdrazakov (nella foto) come Mefistofele. Un’altra variazione sul tema del mito raccontato da Goethe, con una sorpresa perché qui, come dice il titolo, Faust sarà dannato e non redento come nella tragedia dello scrittore tedesco. Dopo il Doktor Faust di Firenze e in attesa del Mefistofele di Boito di fine anno dell’Opera di Roma, ecco dal 7 febbraio (stesso giorno della prima fiorentina) la versione di Berlioz.

Leggi qui la locandina

* Teatro Massimo Palermo Don Pasquale di Gaetano Donizetti

Arriva in Italia l’allestimento che Damiano Michieletto ha pensato nel 2018 per l’Opera di Parigi (e approdato nel 2019 al Covent Garden di Londra, nella foto la messinscena parigina) del Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Va in scena al Teatro Massino di Palermo dal 17 febbraio con la bacchetta di Michele Spotti, applauditissimo al Donizetti opera di Bergamo e di recente sul podio della Staatsoper di Vienna la sera di Natale per la donizettiana Fille du regiment. Doppio cast (non un primo e un secondo, ma entrambi di interpreti interessanti) con artisti tutti da ascoltare: Michele Pertusi e Carlo Lepore si danno il cambio nei panni di Don Pasquale, René Barbera e Ioan Hotea in quelli di Ernesto, Norina è affidata a Giuliana Gianfaldoni e Marina Monzò, Markus Werba e Christina Senn si passano il testimone come Malatesta. Scene di Paolo Fantin, costumi di Agostino Cavalca.

Leggi qui la locandina

Marzo

* Teatro Piccolo Regio Torino Powder her face di Thomas Adès

L’indicazione che scrive Thomas Adès (nella foto) in partitura è «opera da camera». Perché tutta la vicenda di Powder her face si svolge in un interno. In una stanza d’albergo dove si consuma un divorzio tra la Duchessa e il Duca. Un divorzio milionario che finisce sotto i riflettori della cronaca, sparato in prima pagina. Anno 1990, la Duchessa ripercorre la sua vita e i suoi tradimenti che l’hanno portata in tribunale. Come in uno di quegli speciali da Vita in diretta o Pomeriggio cinque che ancora oggi tengono incollati milioni di telespettatori al piccolo schermo. Eppure l’opera di Adès, compositore britannico, classe 1971, porta la data del 1995. Denuncia di un certo modo di fare cronaca, più sbilanciata sul gossip che già allora imperversava. Il Teatro Regio di Torino dal 10 marzo mette in scena al Piccolo Regio l’opera di Adés con la bacchetta di Riccardo Bisatti e la regia di Paolo Vettori (e sconsiglia la visione dello spettacolo ai minori di sedici anni) affidando il ruolo della Duchessa a Irina Bogdanova.

Leggi qui la locandina

* Teatro del Maggio Firenze The Rake’s Progress di Igor Stravinskij

Altra variazione sul tema del demoniaco il Rake’s progress di Igor Stravinskij Daniele Gatti (nella foto) lo dirige il 12 marzo al Teatro del Maggio di Firenze nell’ambito del Festival di Carnevale, secondo dei tre festival che compongono le stagioni del Maggio nel nuovi disegno del musicista milanese, direttore principale del teatro fiorentino. Il capolavoro di Stravinskij, che debuttò alla Fenice di Venezia nel 1951, è affidato al regista Fredric Wake-Walker (nella foto), molto amato dal sovrintendete del Maggio Pereira. In scena Matthew Swensen (Tom Rakewell), Sara Blanch (Anne Trulove) e Vito Priante (Nick Shadow).

Leggi qui la locandina

* Teatro La Fenice Venezia Ernani di Giuseppe Verdi

Giuseppe Verdi scrisse il suo Ernani proprio per il Teatro La Fenice di Venezia. E l’opera ispirata a Victor Hugo, una sorta di presule di Don Carlo, perché racconta l’elezione ad imperatore di Carlo V, nonno dell’Infante dell’opera ispirata a Schiller, dal 16 marzo torna alla Fenice in un nuovo allestimento affidato al regista Andrea Bernard. Sul podio Riccardo Frizza (nella foto). Protagonista, nei panni del bandito del titolo, Piero Pretti. Don Carlo è Ernesto Petti, Silva è Michele Pertusi, mentre Elvira è Anastasia Bartoli.

Leggi qui la locandina

* Teatro Regio Torino Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart

Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart nella rilettura fumettistica di Barrie Kosky è ormai un classico. Capolavoro di intelligenza e leggerezza, allestimento (nella foto) divertente e inquietante allo stesso tempo, come i fumetti (e le fiabe) sanno esserlo. Ideato da Kosky con Suzanne Andrade. Dopo aver fatto il giro d’Europa ed essere stato applaudito in diversi teatri italiani, Die Zauberflöte approda ora al Regio di Torino dove va in scena dal 31 marzo (il 30 anteprima per i giovani) diretto da Sesto Quatrini e con le voci di Ekaterina Bakanova, Joel Preieto (che si alterna come Tamino a Giovanni Sala) e Alessio Arduini. Occasione, la riproposta torinese del Flauto di Kosky, di vederlo per la prima volta, ma anche di rivederlo.

Leggi qui la locandina

* Teatro Carlo Felice Genova I due Foscari di Giuseppe Verdi

Un doge a Genova. Ma non è quello di Genova – che pure Giuseppe Verdi ha raccontato nel Simon Boccanegra. Il doge di un’altra repubblica marinara, Venezia, Francesco Foscari. Doge di cui il compositore racconta, in un’opera rapida e drammatica nella sua corsa inesorabile verso la tragedia, ne I due Foscari, storia di Francesco e Jacopo Foscari, padre che manda in esilio il figlio il primo, figlio che non regge alla condanna e muore. E muore anche il genitore, dopo essere stato deposto dal nemico di sempre Loredano che ha consumato la sua vendetta. Nessuno spoiler perché la trama dei Foscari è conosciutissima. Come è conosciuto lo spettacolo che dal 31 marzo (secondo di tre debutti nella stessa data) va in scena al Teatro Carlo Felice di Genova. Spettacolo realizzato dal regista Alvis Hermanis per il Teatro alla Scala (nella foto), che ora approda nel capoluogo ligure con la bacchetta di Renato Palumbo e le voci di Franco Vassallo (Francesco Foscari), Fabio Sartori (Jacopo), Angela Meade (Lucrezia) e Riccardo Fassi (Loredano).

Leggi qui la locandina

* Teatro dell’Opera Roma Adam’s Passion di Arvo Pärt

Danza, musica, canto, luci. Un’opera d’arte totale per raccontare le vicende di Adamo subito dopo la sua cacciata dall’Eden. L’ha immaginata (e realizzata) nel 2015 il regista Bob Wilson in collaborazione con il compositore estone Arvo Pärt (nella foto). Il debutto a Tallin, in Estonia, a casa di Pärt che ha riutilizzato tre sue composizioni, Adam’s Lament del 2009, Tabula rasa del 1977 e Miserere del 1989, pagine introdotte da una sinfonia composta ad hoc. Lo spettacolo, che mette in scena le visioni di tutti i mali del mondo da parte di Adamo dopo la sua cacciata dal Paradiso terrestre, approda il 31 marzo (terzo debutto) al Teatro dell’opera di Roma, proprio nell’allestimento di Wilson che per l’occasione ripete mano al suo spettacolo. A dirigere la musica di Pärt Tony Kaljuste. In scena, come nel 2015, la coreografa e danzatrice ottantaduenne statunitense Lucina Childs nei panni di Woman. Con lei, a dare corpo al Man, Michalis Theophanus.

Leggi qui la locandina

Aprile

* Teatro alla Scala Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti

Questa Lucia di Lammermoor avrebbe dovuto inaugurare la stagione del Teatro alla Scala il 7 dicembre 2020. Sembrava si potesse andare in scena dopo le prime riaperture dei teatri dopo le chiusure primaverili per la prima tragica ondata di Covid. Invece in autunno un nuovo stop. Niente opera di Gaetano Donizetti, ma un gala tv per inaugurare a porte chiuse il Piermarini. Il progetto di Yannis Kokkos (autore di regia, scene e costumi) era pronto e le prove iniziate. Nessuna cancellazione, solo un rinvio. Il 13 aprile questa Lucia approda sul palco della Scala con lo stesso cast annunciato allora: la bacchetta di Riccardo Chailly (nella foto), le voci di Lisette Oropesa (Lucia) e Juan Diego Florez (Edgardo). Enrico è Boris Pinkhasovich, Raimondo Ildebrando D’Arcangelo.

Leggi qui la locandina

* Teatro Verdi Trieste Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck

Tre personaggi, Orfeo, Euridice e Amore. E poi il coro. L’essenziale per raccontare il mito musicale per eccellenza, quello di Orfeo che con la sua musica commuove gli spiriti dell’oltretomba e riesce a riportare in vita l’ amata Euridice. La potenza della musica. Raccontata da Christoph Willibald Gruck nel 1762 su libretto di Ranieri de’ Calzibigi. Il 14 aprile un nuovo Orfeo ed Euridice al Teatro Verdi di Trieste con la bacchetta di Enrico Pagano e la regia di Enrico Pison. Daniela Barcellona (nella foto), triestina che dunque gioca in casa, veste i panni di Orfeo, Ruth Inesta quelli di Euridice e Olga Dyadiv incarna Amore che, alla fine, trionfa su tutto.

Leggi qui la locandina

* Teatro San Carlo Napoli Die valküre di Richard Wagner

Ogni sovrintendente ha i suoi titoli irrinunciabili, che propone in ogni teatro che è chiamato a guidare. Il sovrintendente del Maggio Alexander Pereira, ad esempio, metter in cartellone sempre Fledermaus e Ardiadne auf Nxos (anche per vestire i panni dell’Haushofsmeister). Il pallino di Stephane Lissner, invece, è Richard Wagnere. Ed ecco allora che anche al Teatro San Carlo di Napoli mette in cartellone le opere del compositore tedesco. Dopo Tristan tocca ora alla Valchiria, secondo capitolo della Tetralogia del Ring. Il 16 aprile il Teatro San Carlo riapre, dopo alcuni lavori che hanno portato l’opera al Politeama, con Die valküre, titolo riproposto nell’allestimento pensato per Napoli da Federico Tiezzi. Sul podio il direttore musicale del San Carlo, Dan Ettinger. In scena Jonas Kaufmann (Siegmund, nella foto), John Relyea (Hunding), Christopher Maltmann (Wotan), Vida Miknevičiūtė (Sieglinde) e Varduhi Abrahamyan (Frika).

Leggi qui la locandina

* Teatro Comunale Bologna I vespri siciliani di Giuseppe Verdi

Tanti stendardi, con impressi i volti di tutte le vittime di mafia. Emma Dante racconta così gli eroi dei suoi Vespri siciliani. La regista palermitana ha realizzato per il teatro Massimo della sua città un nuovo allestimento (nella foto) del titolo di Giuseppe Verdi. Allestimento che il 19 aprile approda a Bologna, al Comunale Noveau, sede provvisoria del Teatro Comunale durante i lavori di restauro della sala del Bibiena. Sarà interessante vedere l’effetto che fa uno spettacolo “palermitano” al Nord, in una Bologna segnata dal terrorismo e dal sangue innocente. Sul podio il direttore musicale del Comunale, Oksana Lyniv. In scena John Osborn (Arrigo), Roberta Mantegna (Elena), Franco Vassallo (Guido di Monforte) e Riccardo Zanellato (Giovanni da Procida).

Leggi qui la locandina

Maggio

* Teatro Carlo Felice Genova Norma di Vincenzo Bellini

Uno dei titoli cult della storia dell’opera lirica. Anche solo per l’interpretazione, che ha segnato un prima e un dopo (e che non è stata ancora eguagliata) di Maria Callas. Norma di Vincenzo Bellini, a lungo temuta, da qualche tempo è tornata nei cartelloni dei teatri italiani. In questa stagione va in scena in due teatri, a marzo a Bologna (da ascoltare l’Adalgisa di Aya Wakizono) e il 2 maggio al Carlo Felice di Genova. Stesso allestimento nei due teatri lirici, approntato da Stefania Bonfadelli. Se a Bologna la bacchetta sarà quella di Pier Giorgio Morandi, sul podio del teatro ligure sale Riccardo Minasi. Grande curiosità perché a vestire i panni di Norma sarà un mezzosoprano, Vasilisa Berzhanskaya (nella foto), una delle migliori voci di oggi. Una scelta che riporta alle origini perché Bellini scrisse Norma nel 1831 per Giuditta Pasta (una Norma in versione mezzosoprano è anche quella che ha inciso Cecilia Bartoli). A dare voce ad Adalgisa un soprano, Carmela Remigio, mentre Pollione sarà Stefan Pop.

Leggi qui la locandina

* Teatro Vittorio Emanuele Benevento Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini

Uno staff tutto nuovo e tutto giovane per l’Orchestra filarmonica di Benevento, formazione che spesso vede sul podio Antonio Pappano: la direzione artistica è affidata alla pianista Beatrice Rana, quella musicale al direttore d’orchestra Michele Spotti. Stagione di concerti, ma anche d’opera con un altro giovane talento, Marco Alibrando (nella foto) che il 12 maggio sarà sul podio per Il barbiere di Siviglia di Rossini, autore amato e frequentato spesso dal musicista siciliano. In scena un cast di giovani, gli allievi di una masterclass tenuta dal soprano Rosa Feola e dal marito Sergio Vitale che firmerà anche la regia dello spettacolo con le scene e i costumi di Luca De Lorenzo.

Leggi qui la locandina

* Teatro dell’Opera Roma Da una casa di morti di Leoš Janáček

Non c’è dubbio che quella del Teatro dell’Opera di Roma sia una delle stagioni liriche più interessanti – un lavoro di rilancio del teatro iniziato negli anni della sovrintendenza di Carlo Fuortes e ora portato avanti da Francesco Giambrone. Tanti i titoli da non perdere in questo 2023 al Costanti. Come Da una casa di morti di Leoš Janáček, titolo con il quale l’Opera prosegue il progetto triennale dedicato al compositore ceco, iniziato lo scorso anno con Kát’a Kabanová e che proseguirà nel 2024 con Jenůfa. Tutti spettacoli coprodotti con la Royal Opera House di Londra (per questo titolo si aggiungono Bruxelles e Lione). Il 23 maggio Da una casa di morti, opera che non era mai stata rappresenta a Roma, va in scena con la regia di Krzysztof Warlikowski (nella foto), Leone d’oro alla Biennale Teatro di Venezia, al suo debutto nella lirica in Italia. Sul podio, per la partitura che Janáček, ha tratto da Memorie da una casa di morti di Fëdor Dostoevskij, il russo Dmitry Matvienko.

Leggi qui la locandina

Giugno

* Teatro San Carlo Napoli Anna Bolena di Gaetano Donizetti

Viste le vicende che nell’ultimo anno hanno interessato la monarchia britannica, il racconto in musica che Gaetano Donizetti fa della (tragica) storia di Anna Bolena è quanto mai attuale: intrighi, gelosie, lotte per il potere senza esclusione di colpi. Giusto qualche secolo di distanza, ma la storia non cambia. Anna Bolena, uno dei capolavori più amati del compositore bergamasco, va in scena l’8 giugno al Teatro San Carlo di Napoli diretto da Riccardo Frizza, donizettiano doc, direttore musicale del Donizetti opera di Bergamo. Super cast con Maria Agresta nei panni della regina mandata al patibolo dal marito Enrico VIII (che avrà la voce di Alexander Vingradov), Annalisa Stroppa in quelli di Giovanna Seymour, l’amante del re, e Xabier Anduaga (nella foto) a restituire i tormenti di Riccardo Percy. Spettacolo, dedicato alla memoria di Maria Callas, insuperata Bolena, a cento anni dalla morte della Divina, affidato alla regista Jetske Mijnssen.

Leggi qui la locandina

* Arena di Verona Aida di Giuseppe Verdi

Una nuova Aida per il festival numero 100 dell’Arena di Verona. Nuovo allestimento per il titolo da cui tutto partì nel 1913 quando il tenore Giovanni Zenatello mise in scena nell’anfiteatro veronese l’opera di Giuseppe Verdi per celebrare i cento anni dalla nascita del compositore delle Roncole. L’Arena affida il nuovo allestimento a Stefano Poda, al suo debutto nella stagione areniana, che firma regia, scene e costumi. Prima il 16 giugno con Anna Netrebko e il marito Yusif Eyvazov (nella foto) nei panni dei protagonisti, Aida e Radames. Spettacolo trasmesso in mondovisione dalla Rai. Uno spettacolo che Poda, artista che realizza sempre allestimenti dove a emergere è il suo spiccato gusto estetico, immagina la storia di Aida come un viaggio dantesco, dall’inferno della guerra alla visione paradisiaca del finale in cui i due protagonisti suggellano il loro amore nella morte. Aida apre un festival che per la prima volta mette in scena otto titoli d’opera, ai quali si aggiungono serate di gala con Roberto Bolle, Juan Diego Florez, Joans Kaufmann e Placido Domingo e un concerto straordinario di orchestra e coro del Teatro alla Scala.

Leggi qui la locandina

* Teatro del Maggio Firenze Die Meistersinger von Nürnberg di Richard Wagner

Terzo festival della stagione a Firenze. Che è poi lo storico festival, il Maggio musicale fiorentino. Che Daniele Gatti (nella foto), direttore principale del Teatro del Maggio, ha deciso di dedicare a Richard Wagner, all’uomo cantore e al soprannaturale che il compositore tedesco ha messo in musica nelle sue opere. Un festival diviso in due, perché comprenderà l’edizione 2023 e quella 2024 del Maggio, con la proposta di Meistersinger quest’anno e Parsifal il prossimo. Gatti, che il prossimo anno tornerà ad aver sul leggio il Parsifal, il 22 giugno dirige I maestri cantori di Norimberga, titolo che ha affrontato più volte, da Salisburgo al Teatro alla Scala a Zurigo. E che ora propone anche a Firenze, sua casa musicale sino a fine 2024, con la regia di Damiano Michieletto al suo primo Wagner. Michael Volle è Hans Sachs, Klaus Florian Vogt è Walther, Markus Werba è Beckmesser e Kristen MacKinnon è Eva.

Leggi qui la locandina

Agosto

* Rossini opera Festival Pesaro Eduardo e Cristina di Gioachino Rossini

Agosto è il mese di Gioachino Rossini e del Rossini opera festival di Pesaro. I melomani sono tutti lì, tra spiaggia e teatri. Quest’anno arriva a conclusione il progetto pluridecennale delle edizioni critiche delle partiture del compositore. E si chiude con la prima esecuzione modera di Eduardo e Cristina, ultima partitura che mancava all’appello proposta nell’edizione critica curata dalla fondazione Rossini. Il Rof 2023 si apre l’11 agosto proprio con questo titolo affidato alla bacchetta di Jader Bignamini (nella foto) e allo spettacolo interamente realizzato da Stefano Poda che firma regie, scene, costumi, luci e coreografie. In scena Enea Scala (Carlo), Anastasia Bartoli (Cristina), Daniela Barcellona (Eduardo) e Matteo Roma (Atlei). Nella buca della Vitrifrigo Arena l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai. Una storia a lieto fine quella di Cristina, figlia del re Carlo di Svezia, ed Eduardo, condottiero dell’esercito svedese, segretamente sposati e genitori di Gustavo. Una relazione scoperta dal re che, però, ha promesso la figlia al principe Giacomo. Guerra, scontri, lotte, fino al trionfo finale dell’amore.

Leggi qui la locandina

* Rossini opera Festival Pesaro Adelaide di Borgogna di Gioachino Rossini

Tre i titoli che ogni anno vanno in scena al Rossini opera festival di Pesaro. La ripresa del 2023 è Aureliano in Palmira con la regia di Mario Martone e la bacchetta di George Petrou. L’altra nuova produzione di quest’anno invece è Adelaide di Borgogna, in programma il 13 agosto alla Vitrifrigo Arena. Ancora protagonista l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai, diretta da Francesco Lanzillotta, mentre la regia è affidata al francese Arnaud Bernard (nella foto). Nel cast, per raccontare le vicende medievali della regina che si rifugia nella fortezza di Canossa dopo l’omicidio del marito Lotario, Varduhi Abrahamyan (Ottone), Olga Peretyatko (Adelaide), Riccardo Fassi (Berengario) e René Barbera (Adelberto).

Leggi qui la locandina

Settembre

* Teatro del Maggio Firenze Wozzeck di Alban Berg

Un festival dedicato ad Alban Berg (nella foto). È quello pensato per Firenze per l’autunno 2023 da Daniele Gatti. Che, presentando il programma triennale del suo mandato come direttore principale, ha annunciato che tornerà dopo tanto tempo a dirigere Wozzeck, capolavoro che il compositore austriaco ha tratto dal dramma di Georg Büchner. Le vicende di Marie e del suo compagno, il militare Wozzeck, raccontano la violenza domestica, dramma quanto mai attuale. Lo fanno come in un serrato reportage di cronaca, una partitura intensa, piena di malinconia, da ascoltare tutta d’un fiato. Wozzeck cuore del programma ideato da Gatti che, accanto all’altro titolo operistico di Berg, l’incompiuta Lulu, pensa ad un ciclo sinfonico dedicato alla Seconda scuola di Vienna di Schönberg e Webern che getta le sue radici in Mahler.

* Teatro dell’Opera Roma Giulio Cesare in Egitto di Georg Friedrich Händel

Parigi, Lipsia, Montpellier. Poi il Teatro dell’Opera di Roma. Arriva in Italia, nella Capitale, il Giulio Cesare in Egitto di Georg Friedrich Händel nella rilettura di Damiano Michieletto (nella foto). Spettacolo celebratissimo che si potrà vedere a Roma il 13 ottobre. Scene di Paolo Fantin, costumi di Agostino Cavalca, coreografie di Thomas Wilhelm per lo spettacolo, tutto incentrato su una dimensione simbolica, via da qualche tempo prediletta dal regista veneziano, che vedrà sul podio Gianluca Capuano, specialista del repertorio barocco. In scena tre controtenori: Raffaele Pe veste i panni di Giulio Cesare, Carlo Vistoli quelli di Tolomeo e Aryeh Nussbaum Cohen affronta il ruolo di Sesto. Cleopatra ha il fascino di Danielle de Niese. Con loro Sara Mingardo come Cornelia e Luigi Schifano come Nireno.

Leggi qui la locandina

Ottobre

* Teatro alla Scala Peter Grimes di Benjamin Britten

Torna Benjamin Britten al Teatro alla Scala. Torna dopo un progetto che negli scorsi anni ha visto in scena alcune delle opere più rappresentative del catalogo del compositore britannico. Compreso il Peter Grimes che il 18 ottobre torna a Milano in un nuovo allestimento affidato al regista Robert Carsen, con le scene e i costumi di Gideon Davey e la drammaturgia di Ian Burton. Debutto al Piermarini per Simone Young (nella foto), direttrice d’orchestra australiana, classe 1961, a lungo alla guida dell’Opera di Amburgo. Una vicenda torbida, dai contorni inquietanti quella che Britten racconta in musica ispirandosi a The Borough, romanzo di George Crabbe (adattato nel libretto di Montagu Slater) dove vengono evocate le vicende della scomparsa del mozzo del pescatore Grimes. L’ombra della violenza, dell’infanzia violata si allunga anche qui, come in molte delle opere del compositore britannico. Peter Grimes è Brandon Jovanovich, Ellen Nicole Car.

Leggi qui la locandina

* Teatro Filarmonico Verona Amleto di Franco Faccio

Il debutto il 30 maggio del 1865 al Teatro Carlo Felice di Genova. Nel febbraio del 1871 la messa in scena al Teatro alla Scala. Poi Amleto di Franco Faccio, opera ispirata alla tragedia di Shakespeare su libretto di Arrigo Boito, è sparita dalle scene per centoquarantatré anni. Ricomparsa ad Albuquerque nel 2014 (e poi a Willmington e a Bregenz) va ora il scena al Teatro Filarmonico di Verona, città dove Faccio nacque nel 1840. Il 22 ottobre Alessandro Bonato sul podio e Paolo Valerio in regia per un titolo attesissimo, per la rarità di ascolto e per la curiosità di ascoltare la trasposizione in musica della più famosa tragedia di Shakespeare. Amleto è Ivan Magrì, Ofelia Ruth Inesta, Gertrude Marta Torbidoni (nella foto), il Re Damiano Salerno, Polonio Francesco Leone, Laerte Riccardo Rados e Orazio Alessandro Abis.

Leggi qui la locandina

* Teatro San Carlo Napoli Maometto II di Gioachino Rossini

Debutto al Teatro San Carlo di Napoli per Calixto Bieito (nella foto). Il visionario e dissacrante regista spagnolo affronta il 25 ottobre il Malmetto II di Gioachino Rossini, opera ambientata nel 1470, ai tempi della conquista ottomana di Negroponte. E che sicuramente Bieito trasporterà in un’altra epoca per farla parlare ancora di più al nostro presente. Dopo Verdi Michele Mariotti torna al San Carlo con Rossini, il compositore di “casa” (Mariotti è nato a Pesaro), che affronta con un cast di rossiniani doc con le voci di Roberto Tagliavini (Maometto II), Vasilisa Berzhanskaya (Anna), Varduhi Abrahamyan (Calbo) e Dmitry Korchak (Paolo Erisso).

Leggi qui la locandina

Novembre

* Donizetti Opera Bergamo Il diluvio universale di Gaetano Donizetti

Novembre è il mese di Gaetano Donizetti e del Donizetti opera di Bergamo. Opere popolari e rarità sono gli ingredienti della rassegna che si propone di riscoprire le opere del compositore attraverso edizioni critiche e allestimenti che facciano dialogare Donizetti con l’attualità. L’edizione 2023, che arriva nell’anno di Bergamo e Brescia capitale italiana della cultura, è tutta dedicata a rarità donizettiane. Il 17 novembre il festival si inaugura al Teatro Donizetti con Il diluvio universale, azione tragico-sacra scritta dal compositore nel 1830 per Napoli, partitura di genere “quaresimale”, ispirata al racconto biblico di Noè e dell’Arca. Sul podio ci sarà il direttore musicale del Donizetti opera, Riccardo Frizza mentre la regia è affidata a Masbedo (nella foto), gruppo artistico formato da Nicolò Masazza e Iacopo Bedogni, protagonista di produzioni multidisciplinari fra teatro, arte, video, cinema.

Leggi qui la locandina

* Donizetti Opera Bergamo Lucie de Lammermoor di Gaetano Donizetti

Insieme ad Elisir d’amore la Lucia di Lammermoor è sicuramente il titolo più popolare di Gaetano Donizetti. Ma il 18 novembre la storia ambientata in Scozia e ispirata a un romanzo di Walter Scott arriva sul palco del Teatro Sociale di Bergamo, nel cuore della città alta, nella versione francese, Lucie de Lammermoor. Una versione di raro ascolto quella che debuttò al Théâtre de la Renaissance di Parigi nel 1839 e che vide il compositore mettere mano alla versione italiana della partitura, modificandola in diverse parti: personaggi eleminati, scene spostate e la sostituzione della cavatina di Lucia, «Regnava nel silenzio», con «Que n’avons nous desailes», traduzione di «Perché non ho del vento», dalla sua Rosmonda d’Inghilterra. Per il melodramma francese il Donizetti opera ha chiamato una bacchetta francese, quella di Pierre Doumoussaud. Lo spettacolo, invece, porta la firma del regista toscano Jacopo Spirei (nella foto).

Leggi qui la locandina

* Teatro Comunale Bologna L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti

Un altro Donizetti, quello popolare, popolarissimo de L’elisir d’amore è l’occasione per ascoltare una delle giovani bacchette italiane più interessanti di oggi, quella di Diego Ceretta (nella foto). Il musicista milanese, classe 1996, non ancora trentenne, il 24 novembre sale sul podio del Comunale noveau, sede provvisoria del Teatro Comunale di Bologna mentre la sala del Bibiena è interessata da lavori, per Elisir. Sul leggio la favola che Donizetti scrisse per il Teatro della Canobbiana di Milano ispirandosi a una commedia di Eugene Scribe. Regia di Victor Garcia Sierra, in scena nei panni di Adina Karen Gardeazabal, in quelli di Nemorino Juan Francisco Gatell. Il cialtrone Dulcamara è Marco Filippo Romano, il soldato Belcore Andrea Vincenzo Bonsignore.

Leggi qui la locandina

* Teatro dell’Opera Roma Mefistofele di Arrigo Boito

Anche il Teatro dell’Opera di Roma ha il suo Sant’Ambrogio, la sua Prima. Fissata, dallo scorso anno, per il 27 novembre giorno in cui nel 1880 si inaugurava per la prima volta la sala con la Semiramide di Rossini. Data fissata. E fissate (e annunciate) anche le quattro inaugurazioni con la bacchetta del direttore musicale Michele Mariotti (nella foto). Dopo i Dialogues des Carmelites di Poluenc dello scorso anno, con la regia di Emma Dante, nel 2023 tocca al Mefistofele di Arrigo Boito, opera affascinante nella sua fantasiosa discontinuità, che vedrà il debutto in Italia del regista svizzero, classe 1984, Simon Stone. Ancora una variazione sul tema di Faust, declinato da Boito secondo lo spirito della Scapigliatura. Nel 2024 toccherà a Simon Boccanegra di Verdi con la regia di Richard Jones mentre nel 2025 Damiano Michieletto affronterà il suo primo Wagner mettendo in scena Lohengrin.

Dicembre

* Teatro alla Scala Milano Don Carlo di Giuseppe Verdi

Il 7 dicembre, dopo il Boris Godunov di Musorgskij che ha aperto la stagione del Teatro alla Scala, arriva un altro dramma politico. Il dramma politico per eccellenza (insieme a Simon Boccanegra) di Giuseppe Verdi. Riccardo Chailly per il Sant’Ambrogio 2023 ha scelto il Don Carlo di Giuseppe Verdi, titolo che periodicamente torna nella serata inaugurale: nel 1978 con Claudio Abbado, nel 1992 con Riccardo Muti, nel 2008 con Daniele Gatti. Ora il direttore musicale scaligero si affida a un cast di stelle della lirica: Don Carlo sarà Francesco Meli (nella foto), Elisabetta Anna Netrebko, Rodrigo Luca Salsi, Eboli Elīna Garanča, Filippo René Pape. La regia porta la firma dello spagnolo Lluis Pasqual.