Pavia, Muti al Festival di musica sacra della Scala

Il direttore in Duomo per la Missa defunctorum di Paisiello Cartellone con otto concerti a ingresso libero nelle chiese Mehta dirige Mozart, Casoni la Missa Papae Pauli di Chailly

Riccardo Muti fa un passo verso il Teatro alla Scala. Si avvicina a quella che è stata la sua casa dal 1986 al 2005 attraverso il Festival di musica sacra di Pavia. Lo ha chiamato Alexander Pereira, sovrintendente scaligero e direttore artistico della rassegna sacra giunta alla sua seconda edizione in programma dal 18 al 26 maggio che si chiude proprio con il nome più atteso, quello di Muti. Il direttore d’orchestra sarà in Duomo il 25 e 26 maggio con l’Orchestra Cherubini e il Coro della Radio bavarese impegnate in una pagina cara a Muti, la Missa defunctorum di Giovanni Paisiello. A far risuonare le note di questo singorale Requiem le voci soliste di Benedetta Torre, Daniela Barcellona, Giovanni Sala e Gianluca Buratto. «Non è ancora il ritorno del maestro nel teatro scaligero, ma sono comunque contento che venga nei paraggi della Scala» ha detto Pereira presentando il cartellone degli otto concerti, tutti a ingresso libero (per i concerti di Muti del 25 e 26 maggio occorre ritirare i biglietti, massimo due a persona, al Teatro Fraschini a partire dal 18 maggio, informazioni su www.musicasacrapavia.com).

«Pavia ha chiese meravigliose che diventano la cornice ideale per le pagine di musica sacra: lo scorso anno abbiamo fatto il tutto esaurito ad ogni appuntamento e speriamo quest’anno di fare il bis» dice Pereira che ha voluto tutti i concerti a porte aperte: «Un modo per avvicinare alla grande musica un pubblico nuovo o anche quegli appassionati che non riescono ad acquistare un biglietto per i nostri teatri» racconta ancora il direttore artistico che ha messo insieme una rassegna da «900 mila euro, la metà dei quali messi a disposizione dalla Regione Lombardia. Il resto lo fanno gli sponsor Banca del Monte di Lombardia, Camera di commercio di Pavia, Ubi banca e Allianz». Un’occasione per valorizzare, attraverso la musica, il patrimonio artistico degli edifici sacri lombardi: «A questo scopo la Regione stanzia un milione di euro quest’anno e due milioni e mezzo nel 2020» fa sapere l’assessore lombardo alla Cultura Stefano Bruno Galli. 

«I più grandi compositori si sono confrontati con la musica sacra, hanno scritto capolavori dove le note raccontano lo spirito» spiega Pereira che quando era alla guida del Festival di Salisburgo aveva deciso di aprire la rassegna estiva con una Overture spirituelle. «La Chiesa, per la quale queste pagine furono scritte, oggi non ha più i mezzi e le risorse per far risuonare dal vivo questi capolavori: penso che compito di un’istituzione come la Scala sia quello di mettere le proprie risorse a disposizione di un progetto come questo» spiega. Ecco allora un grande coinvolgimento del teatro milanese nella programmazione e nell’organizzazione del festival.

Inaugurazione sabato 18 maggio in Santa Maria del Carmine con orchestra e coro del Teatro alla Scala impegnati nella Messa in do minore di Wolfgang Amadeus Mozart, sul podio Zubin Mehta che la sera prima, a Milano, proporrà la stessa pagina preceduta da un dialogo con il cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la Cultura, nell’ambito di una nuova tappa del Cortile dei gentili. Le voci per il capolavoro mozartiano saranno quelle di Brenda Rae, Genia Kuhmeier, Attilio Glaser e Wihelm Schwinghammer. Il 19 l’orchestra dell’Accademia diretta da Maurizio Schiavo con il baritono Markus Werba e la viola di Simonide Braconi proporranno al Collegio Borromeo pagine del musicista pavese Alessandro Rolla, il 20 maggio in Duomo torna Mehta con la Filarmonica e l’Ottava di Bruckner, il 23 in San Michele Bruno Casoni guida il coro scaligero e le voci bianche nel Requiem di Duruflé e nella Missa Papae Pauli che Luciano Chailly dedicò nel 1964 a Paolo VI. Tra gli ospiti Gianluca Capuano che il 21 maggio con il suo ensemble vocale e strumentale Il canto di Orfeo propone La mort d’Abel azione sacra di Antonio Caldara su libretto di Metastasio. Il 22 in San Luca concerto d’organo di Lorenzo Ghielmi.