Oropesa e Salsi, voci per Verdi alla Scala

Anticipazioni

Il soprano americano debutterà come Amalia ne I masnadieri Il baritono di Parma a sorpresa è Don Carlo nell’atteso Ernani

Voci verdiane (nuove e non) in arrivo al Teatro alla Scala. Quelle di Lisette Oropesa e Luca Salsi. Una notizia è annunciata, pubblicata da poco sul sito del teatro: quella di Luca Salsi, Don Carlo in Ernani dal 29 settembre. L’altra non è ancora nero su bianco, ma è praticamente sicura. Ed è la notizia che Lisette Oropesa vestirà i panni di Amalia ne I masnadieri in cartellone dal 17 giugno al 7 luglio del 2019 con la bacchetta di Michele Mariotti e la regia di David McVicar.

Sarà il debutto a Milano per il soprano statunitense che si è conquistata i titoli dei giornali, oltre che con le sue interpretazioni nel solco del belcanto, anche per aver perso quaranta chili grazie alla corsa e allo yoga. Nella locandina dei Masnadieri, accanto al ruolo di Amalia, compare ancora la scritta «da definire». È lì dalla conferenza stampa di presentazione della stagione di maggio quando il sovrintendente Alexander Pereira aveva fatto sapere che in un primo momento si era pensato di affidare il ruolo a Federica Lombardi, uscita dall’Accademia della Scala e lanciatissima nei ruoli di belcanto, appunto. Perché il ruolo di Amalia ha queste caratteristiche ed è stato affrontato da cantanti specializzate in tale repertorio. Un ripensamento aveva portato poi a cambiare tiro, una sorta di prudenza anche per l’attesa intorno all’opera che manca dalla Scala da quarant’anni. E si sa, quando si tocca un titolo sacro – si veda la difficile navigazione de Il pirata di Bellini a luglio – fischiatori e contestatori sono sempre pronti ad attaccare. Lungo discorso che, come detto più volte, non fa bene né al teatro né alla musica.

Lisette Oropesa ha detto sì. E studia il ruolo che interpreterà al fianco di Fabio Sartori (Carlo), Massimiliano Cavalletti (Francesco) e Michele Pertusi (Massimiliano). Reduce dal successo di Adia al Rossini opera festival di Pesaro, la Oropesa è a Parigi, in prova per Les Huguenots di Meyerbeer che interpreterà all’Opera dal 28 settembre nei panni di Margherita di Valois: anche qui, come per Masnadieri alla Scala, la bacchetta sarà quella di Michele Mariotti. A Parigi il soprano nato a New Orleans in Louisiana nel 1983 resterà fino a metà novembre: dopo Les Huguenots sarà adina ne L’elisir d’amore di Donizetti: dirige Giacomo Sagripanti, regia campestre di Laurent Pelly. Toccherà poi a Roma con Rigoletto che la vedrà aprire la nuova stagione del Teatro dell’Opera dal 2 dicembre: Daniele Gatti sul podio, regia di Daniele Abbado. Ruolo, quello di Gilda, che è un cavallo di battaglia della Oropesa insieme a quello di Lucia di Lammermoor, personaggi che la cantante ha portato in scena nei più importanti teatri, dal Covent Garden di Londra al Metropolitan di New York.

Prima del debutto della Orpoesa al Teatro alla Scala arriva (in corsa) un’altra voce verdiana. Anzi “la” voce verdiana per eccellenza di oggi, quella del baritono Luca Salsi. Sarà lui a vestire i panni di Don Carlo nell’Ernani in scena dal 29 settembre con la bacchetta di Ádám Fischer e la regia di Sven-Eric Bechtolf. Salsi in questi giorni sta facendo il pendolare tra Milano (dove Ernani è in prova nei laboratori dell’Ansaldo) e Parma, la sua città, dove sta preparando Macbeth che il 27 settembre, due giorni prima del debutto milanese, aprirà l’edizione 2018 del Festival Verdi. Dove, per riuscire a incastrare tutti gli impegni, ha passato il testimone per l’ultima recita a Vladimir Stoyanov.

In locandina a Milano per Ernani era annunciato il nome di Simone Piazzola, ma sulla rivista bimestrale del teatro accanto al ruolo di Don Carlo è comparso il nome di Luca Salsi che sarà in scena il 29 settembre, il 2, il 9 e il 18 ottobre, in una staffetta con il baritono trentatreenne veronese (in locandina per Attila che il 7 dicembre inaugurerà la nuova stagione scaligera)  che canterà Don Carlo il 6, il 13 il 22 e il 25 ottobre. Una scelta, anche qui, forse dettata dalla prudenza. Tanto più che Ernani è un altro di quei titoli “sacri” che i melomani che solitamente stazionano in loggione, credendo di conoscere meglio degli interpreti, aspettano al varco: a Milano manca dal 7 dicembre 1983 quando sul podio c’era Riccardo Muti e in scena Placido Domingo, Mirella Freni, Renato Bruson e Nicolaj Ghiaurov (che, tra l’altro, non furono proprio accolti da un trionfo…).

Un ruolo, quello di Don Carlo in Ernani, che Salsi ha in repertorio da tempo e che lo ha visto anche protagonista di un’impresa senza precedenti, quella di cantare due ruoli nello stesso giorno. È accaduto nell’aprile del 2015 al Metropolitan di New York: scritturato per la sera per il ruolo di Enrico nella Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, Salsi il pomeriggio cantò Ernani per sostituire all’ultimo momento un indisposto Placido Domingo.

Alla Scala il bandito raccontato in musica da Verdi (ispirandosi a un dramma di Victor Hugo) avrà la voce di Francesco Meli, che debuttò il ruolo nel 2013 a Roma con Muti: anche lì Don Carlo era Luca Salsi così come Don Ruy Gomez de Silva era Ildar Abdrazakov, anche lui sul palco della Scala (in attesa di inaugurare la stagione con un altro Verdi, Attila, appunto) in alternanza con Michele Pertusi. Elvira sarà Aylin Perez. Regia (si annuncia uno spettacolone dall’impianto tradizionale) di Seven-Eric Bechtolf.

Stagione piena di impegni verdiani quella di Salsi che dopo il doppio impegno di ottobre tra Scala e Parma il 23 novembre inaugurerà, ancora con Macbeth, la nuova stagione del Teatro La Fenice di Venezia: spettacolo di Damiano Michieletto, bacchetta di Myung-Whun Chung. In attesa di Otello con Daniele Gatti e i Berliner a Baden Baden ad aprile. E del ritorno alla Scala, il 7 dicembre del 2019, come Scarpia in Tosca di Puccini che, con Anna Netrebko protagonista e Riccardo Chailly sul podio, inaugurerà la stagione scaligera.

Nelle foto: Lisette Oropesa in Adina al Rossini opera festival (studio Amati Bacciardi),

la Oropesa e Luca Salsi in Rigoletto a Madrid (Javier del Real),

il baritono Salsi alla Scala (Fabrizio De Blasio)