Scala, una serata a favore della Fenice inondata

Il 29 novembre recita straordinaria del trittico di balletto L’incasso sarà destinato al teatro invaso dall’acqua

Il Teatro alla Scala va in scena per il Teatro La Fenice di Venezia invaso dall’acqua che in questi giorni sta mettendo in ginocchio tutta la città. Il ricavato della recita straordinaria del 29 novembre alle 20 del trittico di danza (in scena da sabato 16 novembre)  dedicato al Novecento che mette insieme Symphony in C di George Balanchine, Petite mort di  Jiří Kylián e Bolero di Maurice Béjart sarà devoluto al teatro veneziano reso inagibile dall’inondazione che ha costretto i lavoratori a trasferirsi a Treviso per le prove del Don Carlo di Giuseppe Verdi che il 24 novembre dovrebbe inaugurare la nuova stagione del teatro lagunare.

L’annuncio del sindaco di Milano Giuseppe Sala e del sovrintendente Alexander Pereira che hanno raccolto la proposta dei lavoratori scaligeri e dei loro rappresentanti sindacali. Una solidarietà tra musicisti, un gesto concreto di sostegno ai danni recati al patrimonio artistici di Venezia. L’alta marea ha invaso il Teatro La Fenice, ha fatto saltare le centraline provocando un piccolo incendio e lasciando l’edificio al buio. Acqua nel guardaroba di platea, acqua negli scantinati e nei locali di servizio (la sala – riaperta nel 2004 dopo la ricostruzione seguita all’incendio – è rimasta fortunatamente asciutta) proprio mentre il teatro prepara l’inaugurazione della nuova stagione con il verdiano Don Carlo diretto da Myung-Whun Chung e con la regia di Robert Carsen.

Anche la Scala prepara l’inaugurazione di stagione – il 7 dicembre con la Tosca di Giacomo Puccini diretta da Riccardo Chailly –, ma non ha esitato ad aggiungere una data al già fitto calendario di spettacoli e di prove. «Tutti gli artisti, i lavoratori e la direzione del Teatro alla Scala sono rimasti profondamente colpiti dalle immagini di una delle città più belle del mondo sommersa da un’acqua alta con pochissimi precedenti nella storia. Tutti abbiamo pensato ai nostri amici e colleghi del Teatro La Fenice che hanno visto il loro Teatro allagato e inagibile a pochi giorni dall’inaugurazione della stagione e abbiamo pensato di organizzare al più presto un gesto concreto di solidarietà» ha detto il sovrintendente scaligero Pereira che ha chiamato il collega della Fenice Fortunato Ortombina.

«Questo messaggio in un momento così difficile ci conforta molto e ringrazio Pereira e tutti i lavoratori da parte mia e di tutti lavoratori della Fenice» ha affermato Ortombina che ha voluto poi ringraziare il sindaco di Treviso Mario Conte e il presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampiero Beltotto perché, ha aggiunto, «mentre in Fenice si sta letteralmente spalando e drenando l’acqua per proteggere i locali all’interno dell’edificio, le masse artistiche dell’Orchestra e del Coro sono state trasferite al Teatro Comunale di Treviso dove sono già in corso le prove musicali di Don Carlo con il maestro Myung-Whun Chung».

E proprio a un’inaugurazione di stagione va la memoria, a quella del 2016 quando La Fenice aveva dedicato un’opera all’alluvione del 1966: il 4 novembre di tre anni fa andava in scena Aquagranda di Filippo Perocco, esattamente a cinquant’anni dalla marea che nel 1966 – quando l’alluvione di Firenze mise in qualche modo mediaticamente in secondo piano gli altri disastri – toccò i 194 centimetri. Un mostro, l’aquagranda appunto, che i veneziani si ricordano bene e con il quale in questi giorni si trovano ancora ad avere a che fare. Una corsa contro il tempo per andare in scena con Don Carlo che vede Milano accanto a Venezia.

Il 29 novembre sul palco della Scala il Corpo di ballo diretto da Frédéric Olivieri proporrà il neoclassicismo di Symphony in C di George Balanchine sulle note della Sinfonia n. 1 in do maggiore di Georges Bizet, Petite mort che Jiří Kylián ha creato sull’Adagio del Concerto n. 23  e sull’Andante dal Concerto n. 21 di Wolfgang Amadeus Mozart (alla tastiera Takahiro Yoshikawa) e infine il celeberrimo Boléro di Maurice Ravel nella versione coreografica di Maurice Béjart affidato a Martina Arduino. Sul podio dell’orchestra del Teatro alla Scala Felix Korobov.

Già in vendita i biglietti da 18 a 150 euro.

Clicca qui per acquistare sul sito del Teatro alla Scala