A casa come in platea con LaScala.Tv

Una platea grande come il mondo. È quella virtuale alla quale il Teatro alla Scala apre le porte presentando LaScala.tv, piattaforma streaming attiva da ieri che mette online, tra dirette e contenuti on demand, «gli allestimenti in scena al Piermarini, opere, balletti, concerti e spettacoli per i bambini ma anche il grande patrimonio presente negli archivi» spiega il sovrintendente Dominique Meyer, presentando (dal vivo in teatro e in steraming sulla piattaforma, ma, ironia della sorte, con qualche problema di collegamento e di audio) il progetto «al quale – rivela – lavoro dal primo giorno che sono arrivato a Milano, dopo che lo avevo realizzato alla Staatsoper di Vienna».

L’inaugurazione martedì 14 febbraio alle 19 con la diretta de I vespri siciliani di Giuseppe Verdi diretti da Fabio Luisi con la regia di Hugo De Ana. Ma già disponibili sulla piattaforma opere come La Calisto di Cavalli e la Thais di Massenet, balletti come Mdina di Bignzetti, Sylvia di Legris e Giselle e la Sinfonia Resurrezione di Mahler diretta da Riccardo Chailly. «Li abbiamo registrati nei mesi scorsi e nessuno si è accorto di nulla, perché le telecamere installate in sala non fanno nessun rumore e non danno disturbo al pubblico» spiega Meyer che poi annuncia: «Niente primi piani che mostrano il sudore o i denti, ma un taglio diverso per dare, grazie alla grande risoluzione delle immagini, darà l’impressione di essere seduti in quinta fila di platea».

Nove telecamere in 4k che permettono una trasmissione in HD e in ultraHD, otto persone impiegate e uno studio tv realizzato al Piermarini. «E per poter trasmettere abbiamo dovuto potenziare la rete che in teatro, al mio arrivo, era molto scarsa. Una vera e propria autostrada telematica dove, grazie alla fibra, le immagini viaggeranno per raggiungere uno spettatore in una valle solitaria delle Alpi o un appassionato di musica che abita nella pampa sudamericana, perché meglio entrare nelle case che andare nei cinema come fanno altri teatri» dice il sovrintendente lanciando il progetto che punta ad allargare sempre più il pubblico scaligero. «Tanto più che negli ultimi mesi la Scala è tornata ad avere un 30% del pubblico costituito da stranieri, percentuale che ci ha fatto tornare al livello pre pandemia».

Obiettivo andare oltre quel 30%, facendo conoscere la Scala nel mondo attraverso lo steraming e rendendo l’opera sempre più fruibile. «Per ora abbiamo i sottotitoli in cinque lingue, ma volgiamo arrivare a otto. In steraming ma anche in sala una volta installati, durante l’estate, i tablet che su ogni poltrona sostituiranno gli attuali videolibretti» annuncia Meyer. Facile accedere alla piattaforma, basta collegarsi al sito LaScala.tv, registrarsi gratuitamente inserendo un indirizzo mail e iniziando a navigare. A seconda del formato (e della tipologia di contenuto) cambiano i prezzi: dagli 11,90 euro per un biglietto per la diretta di un’opera o un balletto in ultraHD ai 2,90 euro per un concerto o uno spettacolo per ragazzi in HD dal catalogo.

«Un progetto che non segna la fine della collaborazione con la Rai, che nei mesi della pandemia ci ha permesso di essere al fianco del nostro pubblico. La diretta della Prima del 7 dicembre su Rai1 ci sarà anche quest’anno. Ma con LaScala.tv vogliamo scegliere noi cosa riprendere e cosa offrire al nostro pubblico. Non solo. Vogliamo costruire un archivio di quello che va in scena al Piermarini. E l’idea è di rendere presto fruibili le pellicole che sono nelle cantine, con le incisioni di spettacoli storici diretti da Claudio Abbado e Riccardo Muti, con le regie di Franco Zeffirelli, Giorgio Strehler e Luca Ronconi» annuncia Meyer spiegando poi che una parte importante del progetto riguarda le scuole. «Con 32 repliche de Il piccolo principe portiamo in teatro 60mila ragazzi, ma ci sono scuole in tutta Italia e nel mondo che potranno seguire i nostri spettacoli e entrare virtualmente alle prove, si inizia a febbraio con La bohème di Puccini. Un costo simbolico, 10 euro per tutta la scuola, ma ci tengo che si chieda un contributo, per dire il valore del grande lavoro che c’è dietro un progetto come questo».

Articolo pubblicato su Avvenire del 10 febbraio 2023