Firenze, Mehta operato alla spalla salta le Nozze

Il direttore rinuncia a un concorto e all’opera di Mozart Anche Welser-Möst cancella tre date per motivi di salute

Zubin Mehta dovrà essere operato alla spalla destra e dunque non potrà salire sul podio del Maggio musicale fiorentino per i primi appuntamenti che lo vedevano in cartellone, il concerto del 30 aprile e soprattutto Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart in programma dal 9 maggio al Teatro della Pergola con lo storico allestimento di Jonathan Miller, rimesso in cartellone per celebrarne i trent’anni. Lo ha annunciato il sovrintendente Alexander Pereira che nei giorni scorsi, «nel giro di poche ore» ha avuto «due rinunce importanti alle quali ho dovuto far fronte». Oltre a Mehta, che deve rinunciare ai suoi primi appuntamenti al Maggio, anche Franz Welser-Möst non potrà essere a Firenze dove era atteso per i concerti di chiusura della stagione sinfonica del 6 e del 10 aprile e per l’appuntamento nel Duomo di Orivieto del 9 aprile con il Concerto di Pasqua per il festival Omaggio all’Umbria che Rai1 registrerà e trasmetterà la sera del Venerdì Santo dopo la Via Crucis di Papa Francesco. «Un’infezione agli occhi lo ha costretto a cancellare i suoi prossimi appuntamenti» ha spiegato Pereira.

«Il problema alla spalla destra per il maestro Mehta si era già presentato durante la tournée di ottobre in Austria, ma Zubin ha continuato  dirigere con la mano sinistra, escludendo l’operazione. Ora a Los Angeles il problema è riemerso e, dopo controlli, si rende necessaria l’operazione che sarà eseguita già la prossima settimana» ha detto il sovrintendente del Maggio spiegando che la riabilitazione post operatoria costringerà Metha a uno stop forzato «almeno sino al 20 maggio» quando tornerà a Firenze per le prove del concerto tutto mozartiano del 26 maggio, «programma che prevede le ultime tre sinfonie e che porteremo il 19 giugno al Musikverein di Vienna» ha annunciato Pereira che nelle ultime ore ha chiamato «più di cento direttori d’orchestra per sostituire Mehta e Welser-Möst. Impresa ardua perché molti musicisti in questi giorni sono impegnati con i concerti e i festival di Pasqua».

A prendere il posto di Welser-Möst per il concerto del 6 aprile che chiude la stagione sinfonica sarà Theodor Guschlbauer, «una amico di vecchia data, ottantaduenne che torna sul podio del Maggio dopo oltre vent’anni da quando nel settembre del 2000 diresse Die Zauberflöte di Mozart e che ha accettato di dirigere lo stesso programma che aveva messo sul leggio Welser-Möst» annuncia Pereira. Dunque si ascolteranno la Sinfonia n. 2 in si bemolle maggiore e la Sinfonia n. 3 in re maggiore di Franz Schubert e il Concerto in la minore per violoncello e orchestra di Robert Schumann con Julia Hagen. «Per la Messa in mi bemolle maggiore di Scubert, in programma il 9 aprile ad Orvieto e il 10 a Firenze, non ho trovato un direttore che in poco tempo fosse in grado di prepararla. Ho chiesto allora a Mark Philip Elder di pensare a un nuovo programma che avrà come fulcro la Missa in tempore belli, la Messa n.9 in do maggiore di Franz Joseph Hayd, appropriatissima per i tempi drammatici che stiamo vivendo, soprattutto per l’accorata invocazione che la chiude: Dona nobis pacem» ha annunciato Pereira. Helder, accanto alla pagina di Haydn, proporrà il Preludio dall’oratorio Die Schöpfung sempre di Haydn e l’aria Ah, lo previdi! Ah, t’invola agli occhi miei di Mozart. Accanto ad orchestra e coro del Maggio le voci di Lenneke Ruiten, Marie Claude Chappuis, Matthew Swensen e Alessandro Luongo.

«Al netto delle spese, il ricavato di questo concerto sarà devoluto ai profughi ucraini che il Comune di Firenze sta accogliendo» ha detto il sovrintendente che non ha ancora trovato il direttore che sostituirà Mehta, classe 1936, nel concerto del 30 aprile con la Sinfonia n.1 in re maggiore Titano di Gustav Mahler e con l’Also sprach Zarathustra di Richard Strauss. «Abbiamo valutato l’ipotesi di posticiparlo, ma penso che resterà il 30 aprile con un’altra bacchetta. Per Nozze di Figaro avremo il piacere di avere sul podio Mark Minkowski, anche lui un amico con il quale collaboro da tempo e con il quale al Covent Garden di Londra, dove lui è di casa, ho recitato nella parte dell’haushofmeister nell’Ariadne auf Naxos di Strauss». Cambio di date rispetto a quelle inizialmente annunciate per incastrarle con gli impegni già in agenda di Minkowski: la prima sarà il 7 maggio (non più il 9) poi ci saranno recite il 14, il 15 e il 19 maggio. Ma Pereira non esclude altre date «tra il debutto e la prima replica, magari da affidare all’assistente di Minkowski». Invariato l’allestimento di Jonathan Miller, ormai un classico da trent’anni, e la compagnia con Luca Micheletti (Figaro), Alessandro Luongo (il Conte), Benedetta Torre (Susanna), Kristen MacKinnon (la Contessa), Serena Malfi (Cherubino), Fabio Capitanucci (Bartolo).

Pereira e tutto il Maggio attendono Metha per i prossini appuntamenti in cartellone, ad oggi tutti confermati. A partire dal concerto del 26 maggio che segnerà il ritorno a  Firenze del direttore indiano che proporrà le ultime tre sinfonie mozartiane. Il 13 luglio, nella cavea del Teatro del Maggio, Mehta in un concerto offerto alla città dirigerà la Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven con le voci di Mandy Fredrich, Marie Claude Chappuis, AJ Glueckert e Florian Boesch. Il giorno dopo, il 14 luglio, sarà sul podio deo concerto di chiusura dell’edizione numero ottantaquattro del Maggio musicale: in auditorium risuoneranno estratti da Die Geschöpfe des Prometheus di Beethoven, le Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra con solista Antonio Meneses e la Sinfonia n.4 in fa minore di Petr Il’Iic Cajkovskij.

Nella foto @Simone Donati TerraProject Contrasto Zubin Mehta