Milano, laVerdi cambia nome e torna alle origini

Una M stilizzata (e moltiplicata) che un po’ richiama la sagoma del Duomo di Milano. Un nuovo logo e un nuovo nome. O meglio, un nome che getta le radici nel passato e si radica ancora di più nel territorio. Perché laVerdi torna alle origini, torna a chiamarsi, dalla prossima stagione (ma sul sito il nuovo marchio è già ben visibile), Orchestra sinfonica di Milano. Come nel 1992 quando Luigi Corbani e Vladimir Delman diedero vita ad una nuova formazione musicale che si chiamava, appunto, Orchestra sinfonica di Milano. Nome al quale poi, dopo il primo concerto nella Sala Verdi del Conservatorio nel 1993, venne aggiunto quello di Giuseppe Verdi. Che oggi, scompare.

«Cogliere le opportunità che anche i momenti di crisi possono offrire, mantenere chiaro il percorso ed i valori di qualità della nostra fondazione anche nei momenti di maggior cambiamento, rendere la flessibilità che da sempre ci contraddistingue strumento per innovare, mantenendo saldo il rapporto con il nostro pubblico. Questi i pensieri che ci hanno guidato verso il cambiamento». Il direttore artistico e direttore generale Ruben Jais annuncia una rivoluzione per l’orchestra di largo Mahler. «laVerdi ci ha accompagnato per molti anni e con questo nome abbiamo potuto costruire la nostra famiglia, ora vogliamo voltare pagina, riappropriarci del nome che ci ha visto nascere e che meglio di ogni altro può raccontare al mondo ciò che siamo e facciamo» ha detto Jais presentando la stagione 2022/2023. Dove ci sono tutti gli appuntamenti tradizionali della musica in Auditorium, ma dove compaiono anche «nuove proposte musicali che possano rendere la nostra attività sempre più coinvolgente».

Trentadue appuntamenti nel cartellone della stagione sinfonica e molte novità, a iniziare da Andrey Boreyko nominato direttore residente, Alondra de la Parra e Jaume Santonja direttori principali ospiti e i fratelli pianisti olandesi Lucas e Arthur Jussen artisti residenti. Arriva Kolja Blacher come direttore dell’Orchestra da camera mentre Silvia Colasanti viene confermata come compositrice in residenza. «È una gioia poter finalmente annunciare una stagione intera, con entusiasmo e coraggio e riprendere quel filo che mai si è interrotto, durante la pandemia, grazie agli appassionati e, soprattutto, ai sostenitori che sempre hanno fatto sentire la loro vicinanza» dice la presidente Ambra Redaelli.

Sul podio dell’Auditorium saliranno, tra gli altri, Michele Mariotti, Robert Trevino, Vincenzo Milletarì, Thomas Guggeis, Oksana Lyniv, Claus Peter Flor. Confermati i cartelloni del Crescendo in musica per i più piccoli, di Musica e scienza e di Pops a cui si aggiungono i Concerti da gustare in collaborazione con Ernst Knam e i Concerti ristretti, un’ora di musica per chi si vuole avvicinare alla classica.