Lirica, Giambrone va a Roma, Palermo a Betta

Giro di poltrone ai vertici delle fondazioni liriche italiane. Nei giorni scorsi il ministro della Cultura Dario Franceschini, dopo l’indicazione del consiglio di indirizzo presieduto dal sindaco Roberto Gualtieri, ha nominato nuovo sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Francesco Giambrone, attualmente al vertice del Teatro Massimo di Palermo. Dove il consiglio di indirizzo, presieduto dal sindaco Leoluca Orlando, ha indicato come nuovo sovrintendente Marco Betta, compositore nato ad Enna nel 1964, dal 2020 direttore artistico del teatro lirico palermitano, chiamato a rivestire questo ruolo proprio da Giambrone, dopo aver ricoperto lo stesso incarico dal 1994 al 2002. «È un grande onore continuare il percorso avviato da Francesco Giambrone e potere lavorare nel meraviglioso Teatro Massimo. Ringrazio il sindaco e tutto il consiglio di indirizzo per la fiducia accordatami» ha detto subito dopo la nomina Betta che ora attende la ratifica del ministero.

«Nell’accettare le dimissioni del sovrintendente Francesco Giambron gli ho espresso apprezzamento per avere condiviso e accompagnato il cammino di risveglio artistico e culturale della città. L’esperienza del Teatro Massimo è stata un esempio di educazione alla bellezza e di sintesi tra etica ed estetica. Palermo è città dei diritti, da questo punto di vista il diritto all’arte e il diritto alla cultura è stato vissuto dal Teatro Massimo come un diritto dei cittadini ma anche come un dovere degli amministratori» da detto il sindaco di palermo Orlando esprimendo poi «i migliori auguri di buon lavoro al nuovo sovrintendente Marco Betta che guiderà il Teatro in piena continuità di impegno professionale e sensibilità artistica». Per Betta, formatosi al Conservatorio di Palermo, anche gli auguri di Giambrone. «A Marco, amico da sempre e compagno di viaggio straordinario dentro e fuori il teatro, rivolgo l’augurio più affettuoso di continuare questo percorso e di rilanciare ulteriormente il Teatro Massimo con le sue capacità e le sue competenze» ha detto Giambrone, convinto che «questo teatro e tutta la grande squadra delle persone che vi lavorano abbiano fatto un percorso importante in questi anni e che abbiano acquisito nel tempo l’orgoglio di essere una fabbrica di cultura e uno strumento di crescita e sviluppo culturale della comunità».

L’ex sovrintendente palermitano guarda poi al suo nuovo incarico a Roma. «Sento la responsabilità di assumere la direzione di un teatro che negli anni è profondamente cambiato e si è riposizionato nel panorama nazionale e internazionale grazie alla guida di Carlo Fuortes e al contributo e all’impegno di tutte le sue componenti artistiche, tecniche e amministrative, affrontando le incertezze e le criticità legate alla pandemia in corso con la volontà di non fermarsi, con curiosità e spirito innovativo. Si apre adesso una fase di ascolto e dialogo indispensabile per costruire un progetto condiviso da portare avanti nei prossimi anni. Ascolto del teatro e ascolto della città, con l’obiettivo di realizzare insieme un modello di teatro che possa essere sempre di più attento alla qualità delle proposte culturali e aperto alle esigenze della comunità».

Nella foto @Rosellina Garbo da sinistra Francesco Giambrone e Marco Betta