Mariotti dal 2022 guiderà l’Opera di Roma

19.06.2021 Dal 1 novembre 2022 Michele Mariotti sarà il nuovo direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma. Lo ha nominato il sovrintendente Carlo Fuortes. Il musicista pesarese, classe 1979, raccoglie il testimone di Daniele Gatti, attualmente alla guida del teatro lirico della Capitale, che chiuderà il suo mandato il prossimo 31 dicembre. L’incarico di Mariotti – che a Roma ha debuttato nel 2019 con Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart e che di recente ha diretto il concerto di riapertura del Costanzi (sul leggio i ballabili verdiani) e Luisa Miller di Giuseppe Verdi in forma di concerto – durerà quattro anni e prevede la direzione di almeno tre titoli d’opera a stagione.

Il futuro direttore musicale ha già le idee chiare su quello che sarà il suo lavoro nella Capitale. «Accolgo con gioia la direzione musicale dell’Opera di Roma, ma soprattutto con un forte senso di responsabilità: vorrei un teatro sempre più specchio della nostra società attuale. Siamo tutti cambiati. Lo strano e drammatico periodo che abbiamo vissuto a causa della pandemia ha modificato profondamente sia le nostre abitudini di singoli, sia il nostro vivere insieme. Ci siamo abituati a sperimentare, a far musica nelle condizioni più impensabili, ad ascoltarci in modo diverso: vorrei che questa nuova apertura si riflettesse sulla nostra curiosità, e si trasformasse in desiderio di ricerca e in volontà di provare strade nuove» ha detto Mariotti spiegando poi di «voler proporre repertori che riflettano questa visione e collaborare con registi pronti a declinarla teatralmente. Oggi le cronache riportano violenze di ogni tipo, specie sui più deboli. Il fanatismo uccide chi non accetta un matrimonio combinato o una religione imposta, anche nel nostro Paese. Il teatro musicale racconta tutto questo da molto tempo. Vorrei quindi riflettere sul nostro presente attraverso titoli come Dialogues des Carmélites di Poulenc, dove il fanatismo non è religioso ma politico. O con storie di sopraffazione come Suor Angelica di Puccini, Il castello del Duca Barbablù di Bartók e Il prigioniero di Dallapiccola. Senza dimenticare che si può e si deve riflettere anche attraverso il divertimento e l’ironia, come ci suggeriscono l’Heure espagnole di Ravel o Gianni Schicchi di Puccini».

Un repertorio che segna una svolta nel percorso del musicista, spesso impegnato con il belcanto e con il primo Verdi. «Vorrei aprire e aprirmi a un repertorio internazionale, perché i nostri teatri sono chiamati a svolgere una missione culturale importante, alla quale oggi non si può e non si deve rinunciare, ripiegando su ciò che è già noto e collaudato, o in ciò che garantisce un successo immediato» ha spiegato, infatti, Mariotti, convinto che «noi artisti siamo chiamati a una missione di servizio pubblico. Non vedo l’ora di iniziare a svolgerla in questo prestigioso teatro e in questa meravigliosa città».

Caloroso il benvenuto di Virginia Raggi, sindaco di Roma e presidente del cda del Teatro Dell’Opera. «Un incarico di spessore, che saprà ricoprire con il talento e la preparazione che lo contraddistinguono, interpretando le nuove modalità espressive dello spirito creativo e tenace del Costanzi e dei suoi artisti» ha detto la Raggi che ha poi voluto rivolgere «un ringraziamento speciale va a Daniele Gatti per i successi di questi anni, come l’importantissimo riconoscimento del Premio Abbiati tributato al Barbiere di Siviglia, ritenuto il miglior spettacolo del 2020». Un passaggio di testimone che si ripete dopo che Gatti e Mariotti si sono già avvicendati alla guida musicale del Teatro Comunale di Bologna.

Un ringraziamento a Gatti anche da parte di Carlo Fuortes «per lo straordinario lavoro fatto insieme in questi anni che rimarrà certamente nella storia di questo teatro» ha affermato il sovrintendente dicendosi poi «felicissimo che Michele Mariotti abbia accolto la proposta di divenire il nuovo direttore musicale del nostro teatro. Mariotti è senz’altro il direttore d’orchestra italiano di maggior talento della sua generazione. Il suo curriculum, nazionale e internazionale, ne è una prova evidente. Sono certo che potrà portare l’orchestra del teatro verso nuovi e prestigiosi traguardi».

Fuortes, annunciando l’incarico a Mariotti, ha spiegato di condividere con il musicista pesarese «la stessa idea di teatro d’opera: un luogo, oltre che di grande musica e spettacolo, di innovazione e sperimentazione, di incontro e dialogo interdisciplinare, di crescita culturale e sociale. Un teatro come bene pubblico al servizio della collettività. Un luogo vivo della città che sia capace non solo di intrattenere, ma anche di rappresentare il mondo attuale, con gli interrogativi e le contraddizioni del presente, e di immaginare il tempo futuro, come spesso la grande arte riesce a fare».