Chailly confermato alla Scala sino al 2025

15.03.2021 Riccardo Chailly sarà il direttore musicale del Teatro alla Scala ancora sino al 2025. Il consiglio di amministrazione del Piermarini, nel corso della seduta del 14 marzo che ha visto l’approvazione del bilancio 2020 e l’ingresso tra i soci fondatori permanenti di Esselunga, ha accolto la proposta presnetata dal sovrintendente Dominique Meyer di rinnovo dell’incarico al musicista milanese. Una decisione arrivata con congruo anticipo rispetto alla scadenza del contratto quinquennale fissata al 2022. Chailly, classe 1953, guida il Piermarini dal 2015, prima come direttore principale e dal 2017 come direttore musicale con un contratto che prevede due titoli lirici e tre programmi sinfonici a stagione. Quello annunciato dal sovrintendente Meyer e varato dal cda è un rinnovo triennale con la possibilità di proroga del mandato per altri due anni.

Chailly, cresciuto in una famiglia di musicisti, dopo gli studi nei Conservatori di Perugia, Roma e Milano, a vent’anni è diventato assistente di Claudio Abbado alla Scala e ha debuttato sul podio milanese nel 1978 con I masnadieri di Verdi. Ha guidato il Concertgebow di Amsterdam, l’orchestra Verdi di Milano e il Gewandhaus di Lipsia. Dal 2016 guida la Lucerne festival orchestra che, proprio di recente, gli ha rinnovato l’incarico di direttore musicale sino al 2026.

Nella seduta il consiglio di amministrazione, presieduto dal sindaco di Milano Beppe Sala, ha approvato il bilancio 2020 chiuso in pareggio, così come accade ininterrottamente dal 2006, nonostante le molte difficoltà legate alla pandemia: se nel 2019 il bilancio della Scala ammontava a 133 milioni di euro, lo scorso anno si è ridimensionato a 86,3 milioni di euro e la previsione per il 2021 è quella di un bilancio di 98,3 milioni di euro da chiudere sempre in pareggio. A pesare sul ridimensionamento delle cifre, naturalmente, sono i mancati ingressi della biglietteria a causa delle prolungate chiusure imposte dalle norme di contenimento del Covid.. Il pareggio, ha spiegato il sovrintendente Meyer, è stato raggiunto grazie ai ristori, agli ammortizzatori sociali messi in campo dal governo (in particolare il Fondo di integrazione salariale) e all’appoggio incondizionato degli sponsor che, nonostante la crisi che il paese e le aziende stanno attraversando a causa del Covid, non hanno fatto venire meno il loro contributo, versando nelle casse del teatro le cifre promesse. Il sovrintendente Meyer ha poi presentato «un piano green e hi-tech per il teatro»: in arrivo un nuovo sistema di sottotitolazione per il pubblico attraverso tablet, un sistema di telecamere fisse per lo streaming di tutti gli spettacoli, un sistema di energia a pannelli solari a cominciare dalla palazzina in ristrutturazione di via Verdi.

Nella foto Brescia/Amisano Teatro alla Scala Riccardo Chailly