Il Festival Verdi si reinventa all’aperto

A causa del coronavirus ridisegnato il cartellone 2020 Macbeth ed Ernani in concerto con Abbado e Mariotti proposti nel teatro sotto le stelle allestito al Parco Ducale La Messa da Requiem per le vittime della pandemia

Era il festival che inaugurava l’autunno musicale. Quest’anno, causa coronavirus, diventerà l’ultimo festival dell’estate. Perché anche il Festival Verdi del Teatro Regio di Parma, come tutte le rassegne che si reinventano per ripartire in sicurezza dopo l’emergenza Covid, rivoluziona il suo programma per non chiudere i battenti, provando a offrire un intrattenimento di qualità al pubblico da mesi lontano dai teatri. E lo fa iniziando dal calendario: archiviata la formula di quattro spettacoli in quattro giorni da fine settembre a fine ottobre, ecco una partenza in anticipo, l’11 settembre, per un cartellone che andrà avanti sino al 10 ottobre, giorno del compleanno di Giuseppe Verdi: le opere passano da quattro a due, meno repliche per ciascun titolo concentrato in un fine settimana, ma nuove iniziative per portare l’opera sotto casa e nelle piazze.

Ravenna, Macerata, Torre del Lago, Martina Franca, Pesaro… le rassegne estive italiane non chiudono, raccogliendo la sfida di proporre appuntamenti in sicurezza tra distanziamento, mascherine e gel igienizzante. Diventano laboratorio di ciò che dovranno fare i teatri e le fondazioni liriche (che in questo periodo sembrano non muoversi troppo… perché non pensare a qualche appuntamento estivo in città dato che in molti non si muoveranno per le vacanze?) per provare a ripartire. Anche a Parma andrà in scena un festival sotto le stelle, un cartellone ribattezzato Scintille d’opera, ridisegnato cercando di non buttare tutto il programma presentato a gennaio e programmato da tempo. Le difficoltà, dettate dai protocolli, a fare grandi numeri al chiuso hanno spinto gli organizzatori a realizzare un teatro all’aperto che verrà allestito nel Parco Ducale di Parma. Ma tutta la città sarà teatro del festival che in questo 2020 (anno di Parma capitale italiana della cultura che sarà prolungato anche per il 2021) celebra la sua ventesima edizione: opere in forma di concerto, spettacoli da camera, gala, lirica sotto casa perché «non tutto può essere virtuale» come ha spiegato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti annunciando che «voler confermare l’edizione 2020 del Festival Verdi rappresenta un segnale di ripartenza culturale».

Inaugurazione l’11 settembre (replica il 13) al Parco Ducale con il Macbeth nella versione andata in scena a Parigi nel 1865 e da allora mai più rappresentata in lingua francese nella traduzione di Charles Louis Étienne Nuittier e Alexandre Beaumont (Verdi la tradurrà in italiano per la versione che conosciamo ancora oggi). L’opera (presentata nell’edizione critica a cura di David Lawton e revisionata da Candida Mantica) che avrebbe dovuto andare in scena nella chiesa di San Francesco del Prato, sarà eseguita in forma di concerto: (quasi) immutato il cast con Roberto Abbado, direttore musicale del Festival Verdi, sul podio della Filarmonica Toscanini e del coro del Regio, Ludovic Tézier (new entry tra gli interpreti) è Macbeth, Davinia Rodriguez la Lady, Riccardo Zanellato Banquo e Giorgio Berrugi Macduff.

L’altro titolo operistico (che già nella versione originale del cartellone sarebbe stato in forma di concerto) è Ernani affidato alla bacchetta di Michele Mariotti: appuntamento, sempre nel teatro al Parco Ducale, il 25 settembre (replica il 27) con Piero Pretti al debutto nel ruolo di Ernani, Amartuvshin Enkhbat come Don Carlo, Eleonora Buratto nei panni di Elvira e Roberto Tagliavini in quelli di Don Ruy de Silva. In mezzo Roberto Abbado dirigerà la Messa da Requiem per tutte le vittime della pandemia: ad eseguirla il 18 settembre (replica il 20, sempre al parco Ducale) la Filarmonica Toscanini, il coro del Teatro Regio e le voci di Eleonora Buratto, Ksenia Dudnikova, Giorgio Berrugi e Michele Pertusi. «Ritrovare finalmente un contatto reale con il pubblico è per gli artisti una gioia immensa; una ricompensa del sacrificio di una lunga attesa e del silenzio, che ci consente di restituire alla comunità, a nostra volta, ciò che sappiamo fare meglio e che dà senso alle nostre esistenze: il dono della musica» spiega Abbado.

Tra gli altri appuntamenti Valerij Gergiev dirigerà un concerto sinfonico, Luigi Lo Cascio e Marco Baliani racconteranno Macbeth e Rigoletto accompagnati da gruppi da camera, due appuntamenti per duecento persone al Regio dove Luca Salsi chiuderà il festival con un Gala verdiano il 10 ottobre. «Non avrebbe avuto senso ostinarsi a mantenere una formula pensata anche per accogliere una comunità internazionale che quest’anno non potrà raggiungerci e un’offerta ricca e concentrata in poche settimane per una comunità locale che non potrebbe assorbirla. Abbiamo dunque scelto di cambiare il paradigma e di riprogettare il festival calibrandolo sul territorio. Un festival che salvaguardi l’elemento musicale e la qualità, che presenti una serie di attività diffuse, che porti la gioia della musica incontro al pubblico e che ci permetta di rispettare, se non tutti, almeno una buona parte degli impegni che avevamo assunto con gli artisti» spiega Anna Maria Meo, direttore artistico del Festival Verdi.

Nelle piazze della città sbarca il Caravan verdiano, un teatro mobile che vedrà in scena La traviata. Lo spirito di Violetta con le scene e i costumi di Aurelio Colombo e la regia e la drammaturgia di Manuel Renga: un attore e un’attrice, tre solisti accompagnati al pianoforte per raccontare la celeberrima opera. Il cartellone del VerdiOff si apre il 12 settembre con Verdi sotto casa con cento artisti che nei cortili, nei vicoli, negli ospedali e nelle carceri intoneranno arie verdiane concludendo la loro esibizione cantando il Va’ pensiero con il pubblico. E poi prove aperte, incontri, il Requiem e il Gala verdiano diffusi in città su masxischermo.

Tutto il programma sul sito del Teatro Regio Leggi il programma

Per arricchirsi ulteriormente i Festival cerca artisti di strada, musicisti, cantanti, attori, danzatori, mimi o ensemble per diventare Cantastorie verdiani per portare nei giorni della rassegna Verdi per strada, nei bar e nei ristoranti con brevi performance che, una volta accettate dagli organizzatori, saranno retribuite: si possono inviare proposte che rispettino il distanziamento tra i performer e il pubblico e che abbiano una durata massima di 30 minuti entro il 15 luglio all’indirizzo mail verdioff@teatroregioparma.it.

Nella foto il progetto del teatro all’aperto al Parco Ducale