Lirica, 30 opere da vedere in Italia nel 2020

Dalla Resurrezione di Franco Alfano a gennaio a Firenze alla Clemenza di Tito di Mozart a dicembre a Roma passando per il doppio Michieletto di Salome e Rigoletto sino a Moïse al Rof, Macbeth a Parma e Otello (?) alla Scala

Agenda nuova come ad ogni inizio d’anno. Ed ecco già trenta possibili appuntamenti da segnare in rosso. Per gli appassionati d’opera, ma anche per chi vuole avvicinarsi per la prima volta a questa forma di spettacolo. Ce n’è per tutti i gusti: tradizione e innovazione, classico e pop, partiture famose e pagine per intenditori. Ecco trenta appuntamenti, dalla rara Resurrezione di Alfano al Maggio musicale fiorentino a La clemenza di Tito di Mozart che aprirà la prossima stagione dell’Opera di Roma con Daniele Gatti sul podio. Trenta appuntamenti tra i quali scegliere, magari prenotando sin da ora biglietti, treni e aerei e alberghi per i turisti della musica, magari pensando di regalare cultura per compleanni, anniversari, ricorrenze. Ecco i miei trenta suggerimenti lirici per i prossimi dodici mesi.

Gennaio

17.01 Teatro del Maggio, Firenze

Resurrezione di Franco Alfano. Direttore Francesco Lanzillotta. Regia di Rosetta Cucchi

Arriva a Firenze l’allestimento del Wexford festival opera di Resurrezione, opera di raro ascolto che Franco Alfano scrisse ispirandosi all’omonimo romanzo di Tolstoj. Il primo libretto in prosa della lirica italiana va in scena nel 1904 a Torino e racconta le vicende di Katiusha, sedotta e abbandonata dal principe Dimirti, peccatrice destinata a risorgere e a riscattare il suo passato. Allestimento fedele al racconto di Rosetta Cucchi, la bacchetta di Francesco Lanzillotta guida i complessi fiorentini insieme alle voci di Anne Sophie Duprels e Matthew Vickers. (Foro @Clive Barda)

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21.01 Teatro Regio, Torino

Violanta di Erich Wolfgang Korngold. Direttore Pinchas Steinberg. Regia di Pier Luigi Pizzi

Prima italiana per l’atto unico scritto nel 1916 da un diciottenne Erich Wolfgang Korngold. Un’opera ambientata nella Venezia del XV secolo, in una sera di carnevale. Vicenda torbida dell’attrazione di una donna, Violanta, per Alfonso, causa della morte della sorella, destinato a morire in un piano di vendetta, ma divenuto improvvisamente oggetto del desiderio. Finale tragico affidato al racconto di Pier Luigi Pizzi che firma regia, scene e costumi dell’opera diretta da Pinchas Steinberg e interpretata da Annemarie Kremer e Norman Reinhardt. (Illustrazione @Sara Rambaldi)

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24.01 Teatro Municipale, Piacenza

Falstaff di Giuseppe Verdi. Direttore Jordi Bernàcer. Regia di Leonardo Lidi.

Un progetto costruito attorno a Luca Salsi che al Municipale di Piacenza debutta nei panni di Falstaff nell’omonima opera di Giuseppe Verdi. Una nuovo personaggio che il baritono parmense aggiunge alla sua galleria verdiana affidandosi alla bacchetta di Jordi Bernàcer e alla regia di Leonardo Lidi. Con Salsi, che tante volte ha vestito i panni di Ford nell’ultimo melodramma scritto dal compositore emiliano, Vladimir Stoyanov, Marco Ciaponi, Serena Gamberoni e Giuliana Gianfaldoni. Spettacolo che dopo Piacenza andrà al Comunale di Modena e al Valli di Reggio Emilia, teatri che coproducono la stagione lirica del circuito emiliano. (Foto @Mirella Verile Fotomireart)

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24.01 Teatro Comunale, Bologna

Tristan und Isolde di Richard Wagner. Direttore Juraj Valčua. Regia di Ralf Pleger

Il Teatro Comunale di Bologna inaugura la stagione con un nuovo allestimento del Tristano di Wagner, coprodotto con il Théâtre Royal de la Monnaie/De Munt dove è andato in scena lo scorso maggio. Inizio, questo titolo, di una collaborazione tra Bologna e Bruxelles che il prossimo anno vedrà andare in scena nei due teatri (a Bologna sempre in apertura di stagione, a Bruxelles il prossimo 14 giugno) il Rosenkavalier di Richard Strauss con la regia di Damiano Michieletto. Installazione artistica con le scene di Alexander Polzin, Tristan und Isolde è diretto da Juraj Valčua – guida uscente (lo ha annunciato lui stesso) del San Carlo di Napoli, possibile nuovo direttore musicale del Comunale dove, in questa stagione, è molto presente Asher Fisch, altro papabile? In scena Stefan Vinke e Ann Petersen nei panni dei due infelici amanti, Ekaterina Gubanova come Brangane e Albert Dohmen come Konig Marke. (Foto @Serges Van Rompay)

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26.01 Teatro Massimo, Palermo

Parsifal di Richard Wagner. Direttore Omer Meir Wellber. Regia di Graham Vick

Seconda inaugurazione di un teatro italiano nel giro di due giorni e sempre nel segno di Richard Wagner (e in coproduzione con Bologna dove va in scena l’altro Wagner di questo fine settimana di fine gennaio). Il Teatro Massimo di Palermo apre il cartellone 2020 con il Parsifal, estrema opera wagneriana, affidata alla bacchetta di Omer Meir Wellber, nuovo direttore musicale del Massimo. Regia di Graham Vick che torna a Palermo dove ha messo in scena la Tetralogia. Parsifal è Daniel Kirch, Kundry Cathereine Hunold, Amfortas Tómas Tómasson, Gurnemanz John Relyea. (Bozzetto di Timothy O’Brien)

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31.01 Teatro Lirico, Cagliari

Palla de’ Mozzi di Gino Marinuzzi. Direttore Giuseppe Grazioli. Regia di Giorgio Barberio Corsetti e Pierrick Sorin

Da quando è tornato al Lirico di Cagliari (ora come direttore artistico, a inizio degli anni Duemila era sovrintendente) Mauro Meli ha riproposto la sua idea di inaugurare le stagioni con rarità musicali. Quest’anno, dopo Respighi e Busoni, tocca a Gino Marinuzzi di cui si ascolterà, in prima esecuzione in tempi moderni, Palla de’ Mozzi, opera del 1932 (andò in scena alla Scala con lo stesso Marinuzzi sul podio) su libretto di Giovacchino Forzano, rappresentata l’ultima volta nel 1942 a Roma. A riportarla in vita la bacchetta di Giuseppe Grazioli e lo spettacolo firmato da Giorgio Barberio Corsetti e Pierrick Sorin con le voci di Sebastian Catana, Leonardo Caimi e Astrik Khanamiryan. (Nella foro @Reale Palla de’ Mozzi a Roma nel 1933)

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Febbraio

14.02 Teatro San Carlo, Napoli

Norma di Vincenzo Bellini. Direttore Francesco Ivan Ciampa. Regia di Lorenzo Amato

Dopo il successo personale nell’Ermione di Gioachino Rossini dello scorso novembre, Angela Meade torna al Teatro San Carlo di Napoli con un altro suo cavallo di battaglia, Norma di Bellini. Il soprano statunitense, voce che incanta e tecnica che lascia a bocca aperta, veste i panni della sacerdotessa anche in Italia dopo aver trionfato sul palco del Metropolitan di New York. Il capolavoro del belcanto, con la ripresa della regia di Lorenzo Amato, è affidato alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa. Accanto alla Meade (che, incredibile, è un secondo cast di superlusso) Mikheil Sheshaberidze (Pollione) e Sonia Ganassi (Adalgisa). (Foto @Francesco Squeglia)

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Marzo

08.03 Teatro alla Scala, Milano

Salome di Richard Strauss. Direttore Riccardo Chailly. Regia di Damiano Michieletto

Dopo averlo desiderato a lungo Riccardo Chailly e Damiano Michieletto lavorano per la prima volta insieme ad un progetto lirico. Il titolo scelto per il ritorno del regista veneziano al Teatro alla Scala è la Salome di Richard Strauss che segna anche la prima volta di Chailly con il teatro del compositore tedesco. Regia di impronta moderna, ha annunciato Chailly non rivelando, però, nulla. A vestire i panni della fanciulla che per lanciarsi nella danza dei sette veli chiede la testa del Battista ci sarà Malin Byström. Accanto Michieletto la sua insostituibile squadra con lo scenografo Paolo Fantine la costumista Carla Teti.

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14.03 Teatro Regio, Parma

Pelléas et Mélisande di Claude Debussy. Direttore Marco Angius. Regia di Barbe & Doucet

Scelta come Capitale italiana della cultura del 2020, Parma da tempo prepara un ricco calendario di eventi. In prima linea il Teatro regio che ha confezionato una stagione lirica e un Festival Verdi di respiro internazionale. Tra i titoli da segnalare un nuovo Pelléas et Mélisande di Debussy, coprodotto con i teatri del circuito lirico emiliano. Philip Addis e Monca Bacelli nei panni dei protagonisti guidati dalla bacchetta di Marco Angius. Allestimento affidato alla coppia Barbe & Doucet, ovvero Renaud Doucet, regista e coreografo, e André Barbe, scenografo e costumista.

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25.03 Teatro dell’Opera, Roma

Turandot di Giacomo Puccini. Direttore Alejo Perez. Regia di Ai Weiwei

L’Opera di Roma affida l’ultimo lavoro di Giacomo Puccini, quello che il compositore seguendo la fiaba di Gozzi ambienta nella Cina ai tempi delle favole, all’artista dissidente cinese Ai Weiwei. Designer, architetto, regista, Weiwei è da sempre attivista per i diritti umani e per le sue denunce scomode il governo di Pechino lo ha confinato una località segreta per 81 giorni, imepdendogli contatti con i familiari. Il mondo, specie quello dell’arte, si è mobilitato in sua difesa sino alla liberazione. Ora a Roma Weiwei – che firma regia, scene e costumi del nuovo allestimento – mette in scena Turandot, storia di una principessa tiranna che fa tagliare le teste ai pretendenti alla sua mano che non risolvono i tre enigmi da lei proposti. Protagonisti Anna Pirozzi e Gregory Kunde. (Foto @Getty Images)

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29.03 Teatro Filarmonico, Verona

Amleto di Franco Faccio. Direttore Francesco Ivan Ciampa. Regia di Paolo Valerio

Prima esecuzione italiana in tempi moderni per Amleto di Franco Faccio, celebre direttore d’orchestra veronese, nato nel 1840 e morto nel 1891. Non solo direttore (amato da Giuseppe Verdi), ma anche compositore che nel 1865 per Amleto guardò a Shakespeare ed ebbe a disposizione il libretto di Arrigo Boito – che per Verdi realizzerà poi altri due libretti shakespeariani come Otello e Falstaff. Bacchetta di Francesco Ivan Ciampa, regia affidata al veronese Paolo Valerio. Amleto è il tenore Saimir Pirgu. Ofelia il soprano Ruth Iniesta, la regina Geltrude il mezzosoprano Annalisa Stroppa, lo Spettro del padre di Amleto il basso Marko Mimica. (Foto @Ennevi)

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Aprile

04.04 Teatro alla Scala, Milano

Pelléas et Mélisande di Claude Debussy. Direttore Daniele Gatti. Regia Daniele Abbado

Dopo tre anni dai Maestri cantori wagneriani Daniele Gatti torna sul podio del Teatro alla Scala (dal quale non è mai mancato per il repertorio sinfonico) per un’opera. Lo fa con il Pelléas et Mélisande di Debussy (ascoltato a Milano l’ultima volta nel 2005 con Georges Prêtre) autore molto frequentato da Gatti quando era alla guida del’Orchestre National de France (c’è anche un bellissimo disco Sony con La mer e Images). Regia di Daniele Abbado (dopo che il previsto nuovo allestimento di Matthias Hartmann è stato accantonato) proveniente dal Maggio musicale fiorentino, Bernard Richter è Pelléas, Patricia Petibon Mélisande e Markus Werba Golaud. (Foto @Brescia/Amisano)

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10.04 Teatro Regio Torino

Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach. Direttore Alessandro De Marchi. Regia di Andrea Bernard

Versione teatrale del capolavoro spirituale di Johnan Sebastian Bach, la Matthäus-passion. Andrea Bernard, sul modello di Romeo Castellucci, prova a dare una forma drammatica all’oratorio che il compositore tedesco ha scritto nel 1727 per la chiesa di San Tommaso di Lipsia. Come alla prima nella Thomaskirche, anche a Torino la Passione secondo Matteo si ascolta il Venerdì Santo con Ian Bostridge nel ruolo dell’Evangelista. Scene di Paolo Fantin e movimenti mimici di Marta Negrini per lo spettacolo che vedrà Alessandro De Marchi sul podio di orchestra, coro e coro di voci bianche del Regio. (Illustrazione @Sara Rambaldi)

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23.04 Teatro La Fenice, Venezia

Rigoletto di Giuseppe Verdi. Direttore Daniele Callegari. Regia di Damiano Michieletto

Rigoletto, una volta scoperto che la figlia Gilda è morta al posto del Duca di Mantova colpita dalla sua vendetta, impazzisce. Parte da qui la regia del capolavoro verdiano di Damiano Michieletto che rinchiude il gobbo in manicomio dove è condannato a rivivere nella sua mente malata le vicende che lo hanno portato sul baratro della follia. Al Teatro La Fenice approda l’allestimento varato ad Amsterdam da Michieletto e anche a Venezia è Luca Salsi a vestire i panni del protagonista: il baritono è sempre in scena in una regia che diventa una sfida, anche fisica, per entrare nella mente del protagonista e portare nei suoi incubi gli spettatori. (Foto @Clärchen & Matthias Baus)

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Maggio

03.05 Teatro San Carlo, Napoli

L’amour des trois oranges di Sergej Prokof’ev. Direttore Juraj Valčuha. Regia di Alessandro Talevi

Juraj Valčuha, direttore musicale del San Carlo di Napoli (ma potrebbe dire addio all’incarico dopo l’arrivo alla guida del teatro partenopeo del francese Stephane Lissner), mette sul leggio L’amour des trois oranges, opera che Prokof’ev scrisse per Chicago, dove andò in scena nel 1921: un mix di fiaba e ironia, tra maschere della commedia dell’arte e avanguardia. A Napoli ariva l’allestimento del Maggio musicale fiorentino con la regia di Alessandro Talevi e le scene di Justin Arienti. Tra gli interpreti Fabio Capitanucci, Julia Gertseva, Roberto Abondanza e Marina Comprarato. (Foto @Michele Borzoni)

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08.05 Teatro Regio, Parma

Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Bertolt Brecht e Kurt Weill. Direttore Christopher Franklin. Regia di Henning Brockhaus

Brecht e Weil nella stagione del Teatro Regio di Parma con Ascesa e caduta della città di Mahagonny. Un nuovo allestimento, in collaborazione con I Teatri di Reggio Emilia e il Massimo di Palermo, affidato al regista Henning Brockhaus per Parma capitale della cultura 2020. Agli ordini della bacchetta di Christopher Franklin Christopher Lemmings, Marianne Cornetti, Brendel Gunnell e Chris Merritt, tenore rossiniano degli anni Novanta che non si ascoltava più in Italia da qualche tempo. Una parabola in stile Brecht, Ascesa e caduta della città di Mahagonny andò in sena la prima volta nel 1930 a Lipsia. (Bozzetto di Margherita Palli)

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10.05 Teatro del Maggio, Firenze

Otello di Giuseppe Verdi. Direttore Zubin Mehta. Regia di Valerio Binasco

È bastato poco tempo ad Alexander Pereira per disegnare un Maggio musicale a sua immagine somiglianza. Il manager austriaco, chiuso il suo contratto con il Teatro alla Sala, si è trasferito a Firenze dove è stato chiamato a fine agosto dal sindaco Dario Nardella a guidare la fondazione lirica: per l’edizione numero ottantatré del festival ha puntato sulla sua collaudata squadra artistica, quella costruita a Zurigo e che ha schierato poi nei suoi anni milanesi. Titolo di punta Otello affidato alla bacchetta di Zubin Mehta e alla regia di Valerio Binasco che si cimenta con Verdi dopo aver proposto l’Hindemith di Cardillac. Il Moro sarà Fabio Sartori (che avrebbe dovuto interpretare il personaggio nell’inaugurazione di stagione scaligera del prossimo 7 dicembre), Desdemona Hibla Gerzmava, Iago George Petean. Arrivano dall’Accademia scaligera Riccardo Della Sciucca (Cassio) e Caterina Piva (Emilia).

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Giugno

13.06 Arena, Verona

Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Direttore Diego Matheuz. Regia di Gabriele Muccino

Sarà il regista cinematografico Gabriele Muccino, autore di successi come L’ultimo bacio, Ricordati di me e La ricerca della felicità a firmare il nuovo allestimento del dittico formato da Cavalleria rusticana e Pagliacci che inaugura la stagione dell’Arena di Verona. Sul podio il venezuelano Diego Matheuz: Santuzza è Ekaterina Semenchuk, Nedda Barbara Frittoli mentre Katia Ricciarelli sarà Mamma Lucia in Cavalleria, ruolo che segna il ritorno in scena per il soprano di Rovigo. E nella recita dell’8 agosto delle opere di Mascagni e Leoncavallo Roberto Alagna e Aleksandra Kurzak vestiranno i panni di Turiddu e Santuzza in Cavalleria e di Canio e Nedda in Pagliacci. Dopo Anna Netrebko, protagonista lo scorso anno del verdiano Trovatore, ecco che l’Arena punta ancora su nomi dello star system lirico come Alagna, ma anche Jonas Kaufmann, Placido Domingo e (ancora) la Netrebko impegnati in tre recital. (Foto @Ennevi)

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Luglio

19.07 Palazzo Ducale, Martina Franca

Gli amanti sposi di Ermanno Wolf-Ferrari. Direttore Fabio Luisi. Regia di Walter Pagliaro

Prosegue fedele alla sua vocazione di offrire rarità il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, giunto all’edizione numero quarantasei. Il Novecento storico di Ermanno Wolf-Ferrari sul leggio del direttore musucale della rassegna, Fabio Luisi, che ha scelto Gli amanti sposi, opera giocosa che il librettista Giovacchino Forzano ha scritto ispirandosi al Ventaglio di Carlo Goldoni. Regia di Walter Pagliaro. Gli altri due titoli dell’edizione 2020 sono La rappresaglia di Saverio Mercadante sarà affidata alla bacchetta di Michele Spotti e alla regia di Davide Gasparro e Leonora di Ferdinando Paër (opera del 1804 che si ispira allo stesso soggetto che Beethoven userà per il suo Fidelio) diretta da George Petrou e con la regia di Andrea Chiodi. (Foto @Balu photography)

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19.07 Sferisterio, Macerata

Il trovatore di Giuseppe Verdi. Direttore Vincenzo Milletarì. Regia di Francesco Negrin

Lo spettacolo non è nuovo, è quello visto nel 2013 e nel 2016 di Francesco Negrin. Con tanto fuoco in scena. L’interesse per il Trovatore di Giuseppe Verdi allo Sferisterio di Macerata è tutto sul fronte musicale, a cominciare dalla bacchetta di Vincenzo Milletarì, musicista formatosi al Conservatorio di Milano, tra i direttori scelti da Riccardo Muti per l’Italian opera academy e oggi in cartellone in molti teatri europei. Roberta Mantegna, dopo aver interpretato a Parma la versione francese del capolavoro verdiano, è Leonora, Luciano Ganci è Manrico, Sonia Ganassi Azucena, Massimo Cavalletti il Conte di Luna. (Foto @Tabocchini)

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Agosto

08.08 Rossini opera festival, Pesaro

Moïse et Pharaon ou Le passage de la mer Rouge, di Gioachino Rossini. Direttore Giacomo Sagripanti. Regia di Pier Luigi Pizzi

Edizione numero quarantuno per il Rossini opera festival di Pesaro che inaugura con un kolossal, il Moïse et Pharaon, grand opera (con tanto di danze) scritto dal compositore marchigiano per Parigi nel 1827. Giacomo Sagripanti sul podio dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai, anche quest’anno orchestra residente al Rof. Cast di specialisti con Roberto Tagliavini nei panni di Moïse ed Erwin Schrott in quelli del Faraone (lo interpretò, ancora sconosciuto, anche nel 2003 a Milano con Riccardo Muti per l’inaugurazione della stagione scaligera al Teatro degli Arcimboldi). Olga Peretiatko è Anaï, Vasilisa Berzhanskaya Sinaïde, Monica Bacelli Marie, il tenre Andrew Owens Aménophis. Unico neo la regia affidata al novantenne Pier Luigi Pizzi (che firma anche scene e costumi), reduce da un sommario e asettico Barbiere di Siviglia nel 2018 e ormai autore di spettacoli perennemente uguali a se stessi. (Foto @Julien Benhamou)

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10.08 Rossini opera festival, Pesaro

Elisabetta regina d’Inghilterra, di Gioachino Rossini. Direttore Evelino Pidò. Regia di Davide Livermore

Davide Livermore torna al Rof e realizza un nuovo allestimento di Elisabetta regina d’Inghilterra con la sua squadra (la stessa della recente Tosca scaligera) che vede lo studio Giò Forma alle scene e Gianluca Falaschi ai costumi. Ancora l’orchestra Rai guidata questa volta da Evelino Pidò. Karine Deshayes è Elisabetta, Sergey Romanovsky Leicester, Mariangela Sicilia Matilde e Sonia Prima Enrico. (Foto @Brescia/Amisano)

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Settembre

15, 16, 18.09 Teatro Massimo, Palermo

Le nozze di Figaro, Così fan tutte e Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, Direttore Omer Meir Wellber. Regia di Jean Philippe Clarac e Olivier Deloeuil.

Il Massimo di Palermo affida al suo nuovo direttore musicale la trilogia Mozart/da Ponte. Tre titoli in tre giorni con la bacchetta di Omer Meir Wellber e un unico allestimento firmato da Le Lab ovvero Philippe Clarac e Olivier Deloeuil. Squadra di interpreti che si alternano nei tre titoli formata da Laura Giordano, Riccardo Fassi, Sara Jane Brandon, Aga Mikolaj, Bogdan Baciu, Ginger Cosata Jakson, Evan Hughes. (Foto @Felix Broede)

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26.09 Festival Verdi, Parma

Macbeth di Giuseppe Verdi. Direttore Roberto Abbado

Anche per l’edizione 2020 il Festival Verdi ha come palcoscenico (uno tra i tre, insieme al Regio e al Verdi di Busseto) la chiesa di San Francesco del Prato che, dopo essere stata carcere, è stata restaurata dalla diocesi di Parma e verrà restituita al culto a dicembre. Prima tra le navate, dove nel 2019 si è ascoltata Luisa Miller, risuonerà Macbeth in versione francese con la bacchetta di Roberto Abbado, direttore musicale del festival. L’edizione 2020 del Festival Verdi si apre con I lombardi alla prima crociata, persegue e Busseto con Rigoletto e propone Ernani in forma di concerto. (Foto @Yasuko Kageyama)

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Ottobre

17.10 Teatro alla Scala, Milano

Agrippina di Georg Friedrich Haendel. Direttore Gianluca Capuano. Regia di Robert Carsen

Seconda tappa del progetto Haendel nato per Cecilia Bartoli che, prima ancora del varo, ha dato forfait in polemica con il mancato rinnovo del contratto come sovrintendente ad Alexander Pereira. Il progetto, però, non si è fermato: dopo il Giulio Cesare ecco Agrippina. Regia affidata ancora a Robert Carsen. Sul podio Gianluca Capuano. Stéphanie d’Oustrac nei panni della protagonista e accanto a lei due controtenori Carlo Vistoli (Ottone) e Christophe Dumaux (Nerone). (Foto @Brescia/Amisano)

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18.10 Teatro dell’Opera, Roma

The rake’s progress di Igor Stravinskij. Direttore Daniele Gatti. Regia di Graham Vick.

Daniele Gatti affronta il capolavoro di Igor Stravinskij, The rake’s progresss in un nuovo allestimento con la regia di Graham Vick. Se il regista inglese cerca un riscatto dopo la deludente Trilogia Mozart-Da Ponte proposta proprio al Teatro dell’Opera di Roma, Gatti prosegue nel suo percorso musicale alla guida del teatro capitolino: dopo Verdi, Wagner, Berlioz, Bellini tocca ora a Stravinskiij, autore che Gatti mette al centro di un focus nel mese di ottobre proponendo, accanto al Rake’s, l’oratorio Oedipus Rex. Entrambi spettacoli con cast eccellenti a conferma del posto di rilievo dell’Opera nel panorama musicale italiano (e non solo): in Rake’s Juan Francisco Gatell (Tom Rakewell), Markus Werba (Nick Shadow) e Chenn Reiss (Anne), in Oedipus Brenden Gunnel (Oedipus), Michele Pertusi (Créon), Violeta Urmana (Jocasta) e Massimo Popolizio (il narratore). (Illustrazione @Gianluigi Toccafondo)

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Novembre

10.11 Teatro alla Scala, Milano

La Gioconda di Amilcare Ponchielli. Direttore Ádám Fischer. Regia di Davide Livermore.

Davide Livermore, dopo averla aperta con la Tosca di Giacomo Puccini, chiude la stagione del Teatro alla Scala con La Gioconda di Amilcare Ponchielli. Drammone pulp a tinte forti, amato e frequentato un tempo, ma da un po’ di anni di raro ascolto. Almeno in Italia. Lo ha proposto due stagioni fa il Municipale di Piacenza con protagonista Saioa Hernandez. Da lì è partita la fortuna del soprano spagnolo, ascoltato dai responsabili artistici scaligeri, scritturato da Pereira per Gioconda e scelto da Riccardo Chailly per il verdiano Attila che ha inaugurato la stagione 2018-2019 del teatro milanese. Accanto alla Hernandez, come a Piacenza, Francesco Meli nei panni di Enzo Grimaldo, Barnaba è il baritono Luca Salsi, Laura Daniela Barcellona, Alvise Roberto Tagliavini, la Cieca Judit Kutasi. (Foto @Roberto Ricci)

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21.11 Teatro Donizetti, Bergamo

Marino Faliero di Gaetano Donizetti. Direttore Riccardo Frizza. Regia di ricci/forte

Per l’edizione 2020 il Donizetti opera festival di Bergamo torna nel restaurato Teatro Donizetti. Cinque titoli, due in forma di concerto. Il direttore musicale Riccardo Frizza sarà sul podio per Marino Faliero, melodramma che racconta le vicende del cinquantacinquesimo doge della Repubblica di Venezia. L’opera, proposta in edizione critica, vede debuttare a Bergamo il duo di registi ricci/forte che di recente hanno lasciato il segno con il loro Nabucco al Festival Verdi di Parma. Protagonista il tenore messicano Javier Camarena che, come annunciato dallo stesso cantante, per tre anni sarà artista residente del Donizetti opera. Xabier Anduaga è Tonio ne La fille du régiment mentre Frizza dirigerà anche l’inaugurale Belisario proposto in forma di concerto con Placido Domingo nei panni del protagonista (affiancato da Davinia Rodriguez, Annalisa Stroppa e Celso albelo).

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Dicembre

7.12 Teatro alla Scala, Milano

(?) Otello di Giuseppe Verdi. Direttore Riccardo Chailly

Si parlava di Otello di Giuseppe Verdi come titolo inaugurale della stagione 2020-2021 del Teatro alla Scala. Riccardo Chailly sul podio. Ma il cambio della guardia alla sovrintendenza tra Alexander Pereira e Dominique Meyer, le dichiarazioni di Chailly che «le opere si fanno quando ci sono le voci» hanno allungato più di un’ombra sul titolo verdiano. Tanto che il progetto dovrebbe essere saltato. Se è stata smentita la presenza di Jonas Kaufmann (annunciato da Pereira insieme alla Desdemona di Marina Rebeka) perché già da tempo impegnato in altri progetti nel dicembre 2020, era girata l’ipotesi di Fabio Sartori (Otello) e Sonya Yoncheva (Desdemona). Tutto fermo, per ora. L’unica certezza è che a dirigere il titolo inaugurale sarà il direttore musicale Riccardo Chailly. (Foto @Silvia Lelli)

Teatro dell’Opera, Roma

La clemenza di Tito di Wolfgang Amadeus Mozart. Direttore Daniele Gatti. Regia di Mario Martone

Per l’inaugurazione della stagione 2020-2021 del Teatro dell’Opera di Roma Daniele Gatti ha scelto Wolfgang Amadeus Mozart e la sua Clemenza di Tito. L’ultimo lavoro teatrale del genio di Salisburgo vedrà Mario Martone in regia mentre tra i protagonisti ci sarà Carmela Remigio. (Foto @Yasuko Kageyama)